Bruxelles - Il Consiglio europeo ha ufficialmente ratificato la nomina di Mario Draghi quale futuro presidente della Banca centrale europea, durante il vertice a Bruxelles. A darne notizia è stato l presidente della Ue, Herman Van Rompuy, subito dopo che Lorenzo Bini Smaghi, componente del board, aveva comunicato al presidente francese Nicholas Sarkozy che si sarebbe dimesso a dicembre.
Le dimissioni di Bini Smaghi In una doppia telefonata, prima al presidente del consiglio europeo, il belga Herman van Rompuy, e poi al presidente francese Nicolas Sarkozy, Lorenzo Bini Smaghi ha assicurato che si ritirerà dal consiglio della Bce "entro l’anno". Il mandato di Bini Smaghi scadrebbe nel 2013, ma l’economista fiorentino ha annunciato il suo ritiro per lasciare posto a un francese. La situazione si è così sbloccata e quello che sembrava essere l'ultimo ostacolo alla nomina di Mario Draghi a presidente della Banca centrale Europea sarebbe rimosso. Del nodo Draghi avevano parlato già questa mattina in un bilaterale, a Bruxelles, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. A quanto si era appreso da fonti europee, nel corso del colloquio si è parlato della procedura per confermare l’accordo sulla nomina di Mario Draghi a presidente della Bce.
Tra i 27 "c’è l’accordo politico", ricordano le fonti, citando la lettera di invito che Van Rompuy ha inviato ai leader dell’Ue martedì scorso, nella quale si afferma che il Consiglio "confermerà l’accordo sulla nomina di Draghi a futuro presidente della Bce".
Mi permetta di scrivere che non sono d'accordo con il suo commento. Mi spiego.
Il Board della BCE è composto dai rappresentanti di un limitato numero di Paesi-membri della EU (ossia non uno per Paese-membro). Avere un rappresentante nel Board, vuol dire (per il rispettivo Paese) avere informazioni immediate su quanto si sta decidendo nella BCE. Di conseguenza per i grandi Paesi è vitale avere un rappresentante nel Board, perchè la influenza e la responsabilità finanziaria di questi Paesi in Europa è enorme. Di conseguenza sarebbe assurdo (e ridondante) che l'Italia avesse il Presidente ed un rappresentante, mentre la Francia nessuno. Non starebbe nè in cielo nè in terra. La procedura seguita è giusta e non ha comportato alcuna valutazione su professionalità o meritocrazia delle persone; era solo una questione di mantenere i necessari flussi informativi all'interno del Board.
Hanno fatto tutti bene la propria parte (Berlusconi, Bini Smaghi, Sarkozy, e gli altri coinvolti)
Se poi vogliamo parlare di altre questioni Ok, ma qui doveva andare così e basta.