Via libera alla "Grande Brera"

Dopo 34 anni di contese e annunci rimasti sulla carta, il progetto l’allargamento della Pinacoteca in parte degli spazi dell’omonima accademia di Belle arti, è a un punto di svolta. I ministeri dell’Istruzione, della Difesa e dei Beni culturali hanno firmato un protocollo d’intesa che prevede lo spostamento di parte delle attività didattiche nei 20mila metri quadrati dell’ex distretto militare di via Mascheroni. Per il museo si libereranno 7mila metri quadrati per mostrare opere nascoste negli scantinati e valorizzarne altre oggi in spazi troppo angusti

Via libera alla "Grande Brera"

Espansione della Pinacoteca e ampliamento dell’accademia di belle arti con la creazione di un secondo polo presso l’ex caserma di via Mascheroni. È quanto previsto dall’accordo firmato a Palazzo Marino dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, dai ministri della Cultura, dell’Istruzione e della Difesa, Sandro Bondi, Maria Stella Gelmini e Ignazio La Russa, e dal commissario straordinario Mario Resca per lavorare sulla valorizzazione di Brera attribuendole spazi e un nuovo respiro internazionale. Nel dettaglio, l’accordo prevede l’espasione dell’Accademia di Belle Arti negli spazi, sempre nel centro cittadino, messi a disposizione dal Ministero della Difesa: le caserme "Magenta" e "Carroccio". Ciò comporterà anche il conseguente ampliamento della Pinacoteca nell’area lasciata libera dall’Accademia.

L’investimento previsto sarà di circa 50 milioni di euro per il rifacimento della Grande Brera e altri 40 per la ristrutturazione e il nuovo campus. «Con il commissario Resca - ha detto il ministro Gelmini - abbiamo ragionato perchè ciascuno contribuisca alla realizzazone di questo accordo. Certamente ci vorrà del tempo per recuperare interamente la somma ma da parte mia, del ministero dell’Istruzione, e da parte del ministero della Cultura e da quello della Difesa, c’è la volontàdi contribuire insieme per far fronte agli impegni che ci siamo assunti». Impegni che arrivano da lontano, come è stato più volte ricordato, e che per questo rendono ancora più «importante» il passo compiuto oggi con la firma del protocollo d’intesa.

«È un protocollo importante - ha detto Letizia Moratti - che fa crescere la centralità della cultura nella nostra città rilanciando Brera sia come accademia che come pinacoteca». «Da parte della Difesa - ha spiegato La Russa - non potevamo fare di più che mettere a disposizione gli spazi. E lo abbiamo fatto perchè la finalità è di quelle che ci appassionano. Napoleone avrebbe voluto Brera come il Louvre ma i numeri sono diversi. Almeno finora. Quello che non è riuscito a Napoleone - ha scherzato - può riuscire a Bondi col sindaco Moratti e il ministro Gelmini».

«Con questo accordo a Milano avviene un fatto importante per la città e per l’intero Paese, un fatto che riguarda il futuro di Milano, dell’economia e dell’arte italiana e europea», ha commentato il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi che ha anche elogiato il lavoro del commissario straordinario per la Grande Brera, Mario Resca.

«Gli siamo molto grati perchè come prevedevo ha portato slancio, capacità organizzativa e manageriale per andare avanti nel progetto», ha spiegato. «Stiamo facendo ciò che si deve fare per modernizzare e essere degni della tradizione culturale del nostro paese». 

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