«Liberali al fianco di Berlusconi»

«Liberali al fianco di Berlusconi»

Sabato 18 settembre si è svolta a Vicoforte (Cuneo) l'annuale assemblea Nazionale dell'Unione Liberale di Centro. Di essa fanno parte i rappresentanti delle n. 300 «Case del Cittadino» i cui aderenti sono, in gran parte, iscritti al PdL accanto a simpatizzanti ed a cittadini senza tessera.
La conclusione, cui si è giunti all'unanimità, è stata quella di mantenere vivo l'impegno, all'interno del PdL e della società civile, a sostegno dell'azione del Governo evitando così le elezioni anticipate e, ancor peggio, soluzioni pasticciate, temporanee, emergenziali o tecniche (solo in apparenza).
A questo fine l'Unione Liberale intende concorrere a quelle iniziative che vadano in questa direzione. L'Assemblea ha chiesto ancora che venga riconosciuto al centro, come alla periferia, il valore fondante dei principi di metodo e di merito del liberalismo, non come ornamenti retorici, ma come elementi costituenti, prima di Forza Italia e poi del PdL. L'Assemblea ha votato unanimemente consegnandogli il presente documento con la richiesta urgente di un incontro tra la Segreteria e la Presidenza dell'Unione Liberali con il Presidente Berlusconi.
Nell'incontro dovranno essere stabiliti i modi, i ruoli e le funzioni in cui si può esprimere ed articolare un'efficace presenza e azione dei liberali nel PdL. L'Assemblea sottolinea che, a partire dal 1993 sino ad oggi, l'impegno e la passione dei liberali, dell'allora «Unione di Centro» mai si è affievolita né è venuta meno ai doveri di coerenza accanto a quelli della dialettica che è al fondamento del pensiero liberale.
L'Assemblea ha fortemente auspicato che il Presidente Berlusconi, nel suo discorso al Parlamento di fine settembre, si elevi al di sopra delle polemiche, seguite alla nascita di un nuovo gruppo parlamentare da parte di chi era stato eletto nelle liste del Popolo della Libertà, e si rivolga al Parlamento ed al Paese con un discorso alto, solenne e liberale.
Discorso che richiami tutti ai doveri di coerenza rispetto agli impegni assunti con l'elettorato, sicché si ricostituisca in Parlamento un rapporto di fiducia vera, non apparente ma sostanziale anche oltre le componenti dell'attuale maggioranza.


Ciò nel segno di una comune responsabilità di fronte alle sfide ed alla oggettiva difficoltà economica e sociale che l'Italia è chiamata ad affrontare e che necessitano, non di piccole manovre di palazzo, ma di un leale impegno solidale condiviso da chi, come i liberali, ritiene che la «salus rei publicae est suprema lex».
Un grande discorso, da uomo di Stato, è quello di cui l'Italia ha bisogno e che l'assemblea liberale si attende dal Presidente Silvio Berlusconi.
*leader nazionali dell’Unione liberale di centro

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