Liberalizzazioni, trattative aperte su taxi e assicurazioni

Liberalizzazioni, trattative aperte su taxi e assicurazioni

RomaLe leggi del governo Monti non sono intoccabili, ma poco ci manca. In questi giorni stanno arrivando al traguardo due importanti provvedimenti e le modifiche introdotte dopo il passaggio in Parlamento sono limitate e, in molti casi, più restrittive rispetto alla versione originale. Ieri è stata la volta del milleproroghe, il decreto di fine anno, che ha ottenuto la fiducia del Senato (255 sì e 34 no) e ora passa alla Camera per il voto finale. Poi toccherà alle liberalizzazioni, che sono sempre a Palazzo Madama dove Pd e Pdl si stanno impegnando per convincere il governo a fare passare qualche emendamento su alcuni temi caldi, come taxi e banche e imprese.
Nel milleproroghe la modifica più importante riguarda le pensioni ed è stata introdotta dal governo. I tentativi di Pd e Pdl di allargare la platea dei lavoratori licenziati o usciti dalle aziende dopo un accordo, per i quali non varrà la riforma delle pensioni, sono stati fermati dal ministro Fornero. Unica concessione, un giorno di sconto. Dalla riforma sono salvi gli «esodati» che hanno risolto il rapporto di lavoro il 31 dicembre (il testo arrivato dalla Camera includeva invece i lavoratori esodati «in data antecedente al 31 dicembre 2011»). Nulla di fatto per coloro che hanno firmato accordi con le aziende ma la cui uscita è prevista per i mesi successivi alla fine dell’anno scorso.
In arrivo, poi, un nuovo mini rincaro per le sigarette, servirà a finanziare tre milioni di euro all’orchestra sinfonica Giuseppe Verdi di Milano. Il capoluogo lombardo è al centro anche di un altro emendamento, che però non ha passato l’esame della presidenza del Senato. Prevedeva uno stanziamento di quattro milioni nel 2012 per la Veneranda fabbrica del duomo. Tagliati anche altri tre emendamenti dei relatori Lucio Malan (Pdl) e Vidmer Mercatali (Pd). Il primo interveniva sulle assunzioni da parte del ministero dell’Economia, dell’Agenzia delle entrate, nella magistratura e nell’avvocatura dello Stato. Il secondo riguardava la permanenza nelle sedi estere dei diplomatici italiani. Il terzo concerneva il personale e l’organizzazione della nuova Ice (l’ex Istituto per il commercio estero), prevista dalla manovra di luglio.
Ad avere suscitato più polemiche è stata però l’eliminazione di un emendamento che prevedeva l’assunzione di magistrati, da finanziare con gli introiti dell’aumento del contributo unificato. Il presidente del Senato Renato Schifani l’ha dichiarato inammissibile. Il presidente dell’Anm Luca Palamara ha protestato («Verrà inevitabilmente ritardato l’ingresso dei 325 magistrati che hanno superato il concorso e che sono in attesa di iniziare il tirocinio»), ma poi la stessa associazione dei giudici ha fatto sapere che da Schifani sono arrivate rassicurazioni precise. L’inammissibilità è dovuta solo a motivi tecnici e la norma verrà recuperata in seguito.
In piena attività il cantiere parlamentare delle liberalizzazioni. A lavorare sono innanzitutto i relatori. E i temi caldi sono soprattutto taxi, banche, assicurazioni e Srl semplificata. Filippo Bubbico (Pd) e Simona Vicari (Pdl) stanno cercando di restituire ai sindaci le decisioni sulle licenze. Sulle banche si amplierebbe la norma che impone agli istituti di proporre due polizze vita diverse al cliente che vuole contrarre un mutuo per un immobile dando al cliente la possibilità di cercarsi da solo una polizza sul mercato.
Inoltre, sulle assicurazioni si fa largo l’ipotesi degli agenti plurimandatari che rappresentano diverse compagnie di assicurazione e l’idea di sopprimere la norma di cui beneficia chi, dopo un danno, si fa aggiustare l’auto dalla carrozzeria convenzionata con l’assicurazione.

Trattativa ancora aperta sulle srl semplificate per i giovani. Il governo sta valutando se reintrodurre il passaggio dal notaio, magari a costo zero. Possibili modifiche anche ai tribunali per le imprese, ampliando il numero di sedi previste dal decreto.

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