Per trenta giorni è stata segregata in una baracca e costretta a subire violenze dietro minacce di morte e percosse. Lincubo è finito martedì per una romena di 37 anni in Italia senza fissa dimora, che per un mese è stata sequestrata da un connazionale, anche lui 37enne. Gli agenti del commissariato Prenestino sono riusciti a liberarla martedì grazie alla segnalazione di un cittadino, che intorno alluna di notte ha chiamato il 113 dicendo di sentire urla di donna e richieste di aiuto provenire da un campo incolto nei pressi di via Piovanelli, a Torre Maura, vicino al Grande Raccordo Anulare. Sul posto sono giunte numerose volanti e nascosta tra le sterpaglie hanno trovato una baracca. Quando ha visto gli agenti luomo ha tentato di bloccare la donna impedendole di urlare, ma la straniera è riuscita a chiedere aiuto. I poliziotti hanno fatto così irruzione nella baracca e oltre a liberare la vittima, hanno arrestato il connazionale che ora dovrà rispondere di sequestro di persona e violenza.
Sulla vicenda è intervenuto anche lassessore capitolino alle Politiche per la Semplificazione, la Comunicazione e le Pari Opportunità Cecilia DElia: «Apprendo con soddisfazione - ha dichiarato la DElia - che gli agenti del commissariato Prenestino hanno liberato una donna segregata e violentata per un mese. Esprimo fin da ora la mia solidarietà e la completa disponibilità dellamministrazione romana a offrire lassistenza e il sostegno legale e psicologico che si renderanno necessari».