Liberi tutti in aula? Dopo il caso Expo il Pd s’inventa l’avviso di strappo

Dopo le aree Expo, il Pgt. Rischia di aprirsi un nuovo fronte caldo per la maggioranza di Pisapia, già ai ferri corti dopo che la sinistra radicale non ha votato l’ingresso del Comune nella società che acquisterà i terreni per «non sottostare a un ricatto affaristico». Se lo strappo di Basilio Rizzo e Anita Sonego in aula era scritto sui muri da settimane, la motivazione ha fatto infuriare il Pd. Il segretario provinciale Cornelli ha chiesto un chiarimento tra sindaco e partiti di maggioranza. Ieri fa capogruppo Carmela Rozza ha ribadito che «la posizione della sinistra è stata inaccettabile» ma «più che una riunione di coalizione, sta a Pisapia risolvere il problema con uno dei suoi alleati. Tra i Democratici e il sindaco i nervi sono tesi. L’ultimo sgarbo sul riequilibrio di bilancio, quando Pisapia ha preso parola in aula accontentando Pdl e Lega, ma scatenando l’ira del Pd. E dopo il caso Expo, qualche consigliere si domanda se d’ora in avanti vale il liberi tutti in aula. Una promessa o una minaccia? «La sinistra non vota Arexpo, l’Idv contesta l’Irpef». Gruppi di uno-due consiglieri, che non mettono a rischio l’approvazione. «Pisapia farà spallucce anche se il Pd deciderà di bocciare una delibera della giunta?» è la provocazione che circola nel centrosinistra.
La maggioranza ai ferri corti oggi si riunisce con l’assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris per discutere delle linee di indirizzo dell’amministrazione sul Pgt, il documento che accompagnerà la delibera di revoca del Piano-Moratti (dalla prossima settimana dovrebbe approdare in commissione e poi in consiglio).

Le distanze su housing sociale e indici di cementificazione potrebbe spaccare di nuovo i partiti. E il Pdl ride: «Dopo 4 mesi volano già gli stracci, Pisapia farà la fine di Prodi» sostiene il consigliere Giulio Gallera.

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