Una manciata di anni, a cavallo tra Otto e Novecento: tanto è bastato a regalare a interi isolati della Milano bene un inconfondibile respiro liberty. Uno stile che è arrivato fin nel cuore della città, con l'emergere, nel tardo XIX secolo, di una borghesia imprenditoriale decisa a prendere in mano i destini di Milano, anche sotto il profilo urbanistico. Basti pensare all'edificio considerato capostipite del liberty milanese, il palazzo Castiglioni in corso Venezia, realizzato da Giuseppe Sommaruga nei primi del secolo scorso. Ma anche all'area di corso Monforte, la più squisitamente liberty della città, o alla zona fra via Boccaccio e via Vincenzo Monti. Proprio dal centro partono oggi gli appuntamenti con «La Milano del Liberty», nuovo percorso promosso dall'assessorato al Turismo, Marketing Territoriale, Identità in collaborazione con l'associazione culturale Opera d'Arte, e inserito nel progetto «100Milano» per la valorizzazione dell'offerta turistica cittadina (www.100milano.com). «Un itinerario che, spaziando tra le imponenti dimore della città ornate da stucchi, ferri battuti e colorate maioliche illustra il fascino immutato del liberty a Milano», lo ha definito l'assessore al Turismo Massimiliano Orsatti, che suggerisce di «alzare gli occhi mentre si passeggia per scoprire in prima persona i tratti più riconoscibili della Milano dei primi del Novecento». Sei le passeggiate gratuite che sveleranno, in poco meno di un mese, il volto «art nouveau» della nostra città, prendendoci per mano attraverso insoliti vagabondaggi alla scoperta di angoli e scorci poco noti. Ricco il calendario, che prevede per ogni appuntamento una passeggiata al mattino (10.30) e una dopo pranzo (alle 15). Si parte oggi, con «Il liberty nel cuore di Milano», una visita guidata dal Pontaccio a piazzetta Liberty (così chiamata per la caratteristica facciata del civico 8), tra edifici ad uso industriale e commerciale, case d'abitazione e luoghi di ricreazione. Si prosegue sabato prossimo, il 16, partenza da viale Piave, con «Il liberty tra sacro e profano", dall'Hotel Diana al santuario del Sacro Cuore. Quest'ultimo, progettato nel 1905 da Paolo Mezzanotte e consacrato tre anni più tardi, rappresenta un esempio unico di architettura religiosa in stile. Sabato 23 sarà la volta di «Liberty: architettura e alta borghesia»; si partirà da via Bellini 11 alla scoperta delle abitazioni più belle (e stravaganti) del liberty milanese, progettate senza limite di spesa per l'agiata borghesia dell'epoca. Tra le altre, le case Campanini e Tosi. La raffinata Milano stretta intorno a corso Magenta sarà al centro del percorso di sabato 30. Appuntamento in via Carducci, angolo via San Vittore, dove è ubicato uno dei monumenti più interessanti di inizio Novecento, il castello Cova: realizzato nel 1910 da Adolfo Coppedè in stile neomedievale, l'eccentrico edificio in pietra e laterizio si distingue per la caratteristica torre a merli guelfi e doccioni e per il colore rossastro del rivestimento esterno. Ma sarà anche un'occasione unica per osservare con occhio diverso altre testimonianze dell'epoca come casa Frisia, e per visitare la farmacia S. Teresa, unica attività commerciale in stile tuttora in esercizio. Il gran finale è previsto per sabato 6 febbraio, con un'inusuale visita al Cimitero Monumentale, la più vasta e affascinante «galleria d'arte» a cielo aperto della nostra città.
E così, a oltre un secolo dall'esposizione internazionale del 1906, che costituì il punto culminante del liberty di casa nostra, questo stile spesso dimenticato torna a popolare l'immaginario dei milanesi. Tutte le passeggiate sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria (info 02-45487400 o info@operadartemilano.it).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.