Dal Lido a piazza Affari: ecco dove il Comune vuole spostare la movida

Ieri mattina è rientrato da Barcellona. La capitale della movida per eccellenza, in Europa non c’è gara. Giovani da tutto il mondo che scorazzano lungo le ramblas o tra i locali del porto fino all’alba. «É una bellissima festa» ammette l’assessore al Commercio Franco D’Alfonso. Ci è andato per una fiera e non per prendere appunti sul divertimento a cielo aperto, ma «certo il modello a cui deve guardare Milano è più quello che Stoccolma, una città viva di sera. Anche se noi non godiamo della stessa quantità di piazze di Barcellona». E ieri sera lo aspettavano al varco in Darsena i comitati dei Navigli. Presidio contro la proroga dell’isola estiva fino al 9 ottobre decisa dalla giunta Pisapia, uno smacco per quei residenti che speravano in una svolta dal centrosinistra. E invece «non siamo stati neanche consultati» protestano. «Non abbiamo convocato né loro né i commercianti - spiega l’assessore - perché ci siamo basati sul meteo, le sere sono ancora calde, e il bilancio della movida nella zona è stato positivo non ci sono stati grossi problemi». Ma ordinanze ad hoc per dare una stretta - ad esempio sulla distribuzione di bevande in bicchieri di plastica invece che in vetro come all’Arco o alle Colonne - al momento si possono firmare solo in via temporanea, perché la zona «non è sotto vincolo monumentale o non è riconosciuta come asse commerciale, per questo stiamo lavorando per trasformarla in isola permanente entro la fine dell’anno». Ma i Navigli sono la punta dell’iceberg. Lo scontro tra anti e pro movida è accesissimo all’Arco, in corso Como, Ticinese e Colonne, ultimo della lista corso Garibaldi. Per questo il Comune sta studiando una mappa - con punti centrali e non - da lanciare come nuove mete del divertimento. «Stiamo cercando luoghi sportivi e mercati comunali che possano vivere la notte senza disturbare i residenti» anticipa D’Alfonso. Qualche esempio? «Il Lido di Milano, originariamente era un luogo dove ci si andava la sera per divertirsi, perché non rilanciarlo». Tra i mercati, si presta «quello del Qt8, è una delle ipotesi». Ad aventi notturni potrebbe essere destinato anche uno spazio di Boscoincittà, al parco di Trenno. O la Fabbrica del Vapore, aperta fino a tardi per i ragazzi, con musica e concerti.
L’assessore ammette che il percorso non è facile, «non possiamo decidere con un’ordinanza che da domani i giovani devono andare tutti a divertirsi in piazza Affari». Ma proprio davanti alla Borsa si pensa di creare eventi, affidando la gestione a qualche promoter. La prossima settimana incontrerà organizzatori di eventi che vogliono «affittare» alcune piazze per iniziative e concerti. Ovviamente, «se si pensa di lanciare ad esempio piazza Affari bisogna garantire anche un servizio di ambulanti che vendano drink, panini. Ultimamente si vedono in giro dei furgoncini Ape che forniscono aperitivi, è un mezzo più discreto si può valutare».


Palazzo Marino non può mettere a bilancio grandi fondi per gli eventi, il regime è di tagli alle spese non obbligatorie. Ma cercherà di mettere a disposizione spazi comunali a organizzatori di eventi, per lanciare in sinergia (e a costo quasi zero per l’amministrazione) la nuova mappa della movida.

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