L'ultimo goal in ordine di tempo è stato piazzare due modelli iconici di Intimissimi su Lily Collins che, nella terza puntata di Emily in Paris, compare prima con il completo mutande e reggiseno della collezione Pretty Flowers, poi con un body nero in pizzo basico, cioè quello che non si vede nemmeno sotto le maglie più attillate. Come se questo non bastasse nella versione americana della serie Netflix, Emily e il suo nuovo fidanzato Marcello (Eugenio Franceschini) fanno una discussione sull'intimità dove in realtà si parla di Intimissimi che in America viene storpiato in intimacy. Inoltre a fine novembre è stato inaugurato il nuovo megastore del brand in via Montenapoleone a Milano, la strada-simbolo del lusso italiano nel mondo. Ne parliamo con Matteo Veronesi, Ceo del marchio più importante del Gruppo Oniverse (fino a due anni fa Calzedonia) fondato da suo padre Sandro Veronesi nel 1987.
Tra Emily in Paris e l'apertura di una boutique da tre piani nel triangolo d'oro dello shopping state facendo grandi cose per Intimissimi, come mai?
"Il marchio a livello europeo si sta affermando sempre di più, ma ci sono tutti i presupposti perché diventi un fenomeno internazionale e in quest'ottica l'apertura in Montenapoleone ci offre un certificato di autorevolezza con i nostri clienti che arrivano a Milano dall'America, dall'Asia e dal Middle East. Invece l'inserimento dei nostri modelli nella quinta stagione di Emily in Paris è stato un bel colpo perché gli autori ci hanno affidato un ruolo chiave nella narrazione dell'eleganza italiana e in più la serie porta avanti benissimo il dialogo tra moda, cultura pop ed empowerment femminile".
A cosa vi ispirate per creare le collezioni?
"In azienda siamo tutti convinti che le intuizioni nascano nei negozi. Per cui tutti i dirigenti e i membri dell'ufficio stile appena possono vanno a controllare le nostre vetrine e parlano con il personale. Quando ci riuniamo ne discutiamo trovando sempre spunti interessanti".
Ma questo è un lavoro enorme visto che siete presenti in 54 paesi con 1737 punti vendita, di cui 484 in Italia...
"Io lo faccio appena posso. Avendo una massiccia presenza sul campo è fondamentale ascoltare quello che le nostre addette alla vendita ci raccontano. Così abbiamo ogni giorno il polso della situazione, sentiamo commenti e feedback sulla collezione, cosa piace e cosa no. Il mondo dell'intimo è molto soggettivo ed è anche definito da usi e costumi dei diversi paesi in cui ci si trova. La stessa maglia può andare bene in Giappone e in Brasile, ma l'intimo ha proprio un suo mondo specifico, entra negli aspetti più delicati della vita di una donna e quindi bisogna capire come esporlo, come va spiegato, come deve essere fatto il negozio. Insomma noi ci reinventiamo ogni volta che apriamo un punto vendita in un paese nuovo".
Per lei non dev'essere difficile visto che parla 7 lingue diverse tra cui il giapponese...
"Soprattutto sono sposato con una donna nippo-brasiliana e la cultura del Giappone è agli antipodi di quella del Brasile. È una cosa che mi ha aiutato a capire bene questo aspetto perché poi la nostra caratteristica è di essere un brand trasversale sia a livello di occasioni d'uso sia sotto il profilo della taglia e dell'età. Da Intimissimi puoi trovare dall'intimo più comodo e quotidiano a quello più sofisticato e sexy".
E per i problemi di taglia e di età?
"In un reggiseno ci sono almeno 50 diverse componenti per cui non tutti riescono a progettarli, svilupparli e produrli in un solo posto. Anzi, penso che in questo siamo unici al mondo: produciamo tutto noi, sappiamo esattamente come sono fatti. Ecco perché riusciamo a dare anche un comfort e una vestibilità molto speciali".
Quante taglie vestite?
"Per i reggiseni arriviamo alla Coppa G che è davvero grande, significa una differenza di 25/28 cm tra sotto e sopra il seno. Gli esperti del nostro ufficio stile mi dicono che ultimamente ci sono molte donne giovani che si sottopongono alla mastoplastica additiva e modificando la taglia del seno hanno bisogno di modelli specifici".
Perché non avete uno stilista di riferimento?
"Abbiamo un ufficio stile con 10 designer dai 25 ai 60 anni che in qualche modo rappresentano la diversità dei nostri clienti. Poi c'è Giorgia Fuini, una signora che lavora qui da quando era ragazza ed è cresciuta con noi diventando una delle voci più autorevoli nel mondo dell'intimo".
Cosa avete fatto per celebrare l'opening di Montenapoleone?
"16 pezzi in seta che si trovano solo qui e in 13 store selezionati nel mondo. È una collezione tutta in seta e color burgundy, la tinta dell'anno. Stiamo comunque già pensando al 2026 quando Intimissimi compirà 30 anni".