C'è un Trentino che, mentre aspetta di contare il maggior numero di medaglie che verranno assegnate dalle Olimpiadi (ben il 32%), conta anni di vita in salute. È la strategia della Val di Fiemme, la prima wellness community d'Italia e delle Alpi.
Qui la rotta verso Milano Cortina 2026 non passa solo per stadi e piste, ma da una regia che parte da lontano. Qui l'Olimpiade non è solo sport: è un modello di longevità quotidiana che vuole essere trasversale dalla salute, all'economia, al turismo. La valle del Trentino, affacciata sulle Dolomiti, con Cavalese al centro, sede della Magnifica Comunità, ha raccolto non più di un anno fa la sfida di mettere le persone e la loro qualità della vita al centro dello sviluppo del territorio. E lo ha fatto guardando alle Olimpiadi - qui si svolgeranno una sessantina di gare - con la partecipazione attiva dei cittadini pronti a fare i volontari ma anche delle imprese, eccellenze italiane che hanno mantenuto nella valle la loro produzione. Il benessere come bene collettivo, un patrimonio da costruire e difendere, dove la salute delle persone e quella dell'ambiente procedono insieme in una sorta di circolo virtuoso, come è stato ribadito, al Dolomiti Wellness Community Summit, ideato da Luigi Angelini per trasformare la valle in un laboratorio esportabile di qualità della vita.
Il professor Luigi Fontana (Università di Sydney) ha lanciato una sfida dal sapore olimpico: vivere fino a 120 anni con la salute dei 50. Non una provocazione, ma una formula concreta e rivoluzionaria: colmare il divario crescente tra la durata della nostra vita (lifespan) e gli anni che trascorriamo in salute (healthspan). "L'attività fisica ha detto - è una medicina giornaliera, non un'attività sporadica". Poi alimentazione sana per una gestione del peso addominale e dei meccanismi metabolici che alimentano infiammazione, insulino-resistenza e invecchiamento precoce. L'80% delle malattie cardiovascolari e il 40% dei tumori, ha ricordato, sono prevenibili. Tradotto in linguaggio del territorio, la vera cabina di sciolinatura del futuro è lo stile di vita. Come? Aggiungendo vita agli anni, e non anni alla vita e ribaltando la meta: ora si punta alla "salute cronica". A dare sostanza ai principi, i numeri portati da Matteo Mazziotta (direttore centrale dell'Istat): la qualità della vita è misurabile e in questa valle si traduce in bassa fragilità comunale, alto capitale sociale, performance ambientali e un'economia vivace.
Dati non come ornamento, ma come bussola democratica per politiche lungimiranti. La sfida è attrarre giovani talenti con ambienti di lavoro che integrino qualità della vita e competitività. Innovazione continua e fare rete diventano quindi le discipline allenanti di un tessuto in Trentino fatto per il 95% di piccole imprese. In valle l'impresa non è antitesi del benessere. Ne sono una dimostrazione il pastificio Felicetti dove l'aria pura di montagna e l'acqua di sorgente creano la pasta ricercata dai migliori chef, o Fiemmetremila qualcosa di più e di diverso da semplici produttori di pavimenti in legno. Convinti che l'inquinamento indoor può risultare fino a cinque volte più impattante di quello esterno (per colpa di colle e solventi utilizzati) hanno studiato un metodo e un sistema per portare il (loro) bosco in casa.
Guardare lontano è una sinergia che coinvolge anche le istituzioni. Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, ha sottolineato che da qui è partito (primo esperimento del nostro paese) un fondo di previdenza integrativa per ogni nuovo nato finanziato dall'ente pubblico. Il messaggio è chiaro: la salute dei cittadini non è un costo, è capitale territoriale che, quantificato, significa ogni euro investito in prevenzione fa risparmiare 14 euro in spese sanitarie. Ma il benessere è reale quando è di tutti. Con "Fiemme e Cembra, la montagna senza limiti" le barriere si spostano, annientandosi: furgoni attrezzati, e-bike speciali, carrozzine fuoristrada, tandem affiancati, ausili per pattinare in carrozzina, percorsi e noleggi prenotabili online. Un progetto sostenuto da Presidenza del Consiglio, Ministero per le Disabilità e Provincia, sviluppato con SportAbili e Fiemme e Fassa Sport Inclusivo.
Il risultato? In Val di Fiemme si può fare ciclismo, escursioni, sci, persino wheelchair curling al Palacurling di Cembra e pattinaggio in carrozzina allo Stadio del ghiaccio di Cavalese. Non "ausili per disabili", ma strumenti per vivere la montagna. Il banco di prova ormai è dietro l'angolo. Con le Olimpiadi per le quali però è evidente che la val di Fiemme si allena da parecchi anni. Tra Lago di Tesero (fondo/biathlon paralimpico) e Predazzo (salto/combinata), 21 gare olimpiche e 39 paralimpiche. Uno sforzo che poggia su una community di oltre 1000 volontari: la vera energia rinnovabile della valle. In questo intreccio, l'Olimpiade è un format e il benessere è il contenuto.
Senza l'uno, il contenuto rischia di non scalare; senza l'altro, il format si svuota. Fiemme vuole dimostrare che si può fare entrambe le cose: competere prendendosi cura. Persino i cinque cerchi all'ingresso di Predazzo raccontano una scelta, di un'Olimpiade che inizia uscendo di casa. Ogni giorno.