Liguria, 400mila euro per corsi di autostima

La giunta Burlando ritiene indispensabile rimotivare gli oltre 1.100 dipendenti. Forza Italia: «Un’altra umiliazione per il personale»

da Genova

Si svegliano la mattina e non hanno il coraggio di guardarsi allo specchio sapendo di dover andare a lavorare. D’accordo, hanno pur sempre un lavoro, uno stipendio fisso, spesso anche più che decoroso. D’accordo, la mattina non troveranno la nebbia ad accoglierli appena fuori casa, la sera non torneranno sempre a casa con la schiena spezzata. D’accordo, appena c’è qualcosa di diverso da fare, è subito pronto un incarico per consulenti esterni che li aiutino. Ma sono pur sempre dipendenti della Regione Liguria guidata dal ds Claudio Burlando. Cioè, lavoratori con autostima uguale a zero. Mica facile andare avanti per quei mille e cento assunti da un ente pubblico del genere. Tanto che l’azienda organizza corsi di autostima, per fare in modo che possano tornare a credere in se stessi.
D’altra parte c’è uno studio che certifica la necessità di intervenire. E che rivela come i dipendenti della Regione Liguria, guidata da una giunta di sinistra, «non siano del tutto consapevoli del valore del loro lavoro», che invece è molto particolare, avendo come obiettivo il benessere della comunità, e ha un impatto importante sulla vita dei cittadini. E allora ecco i corsi. Con psicologi di grido, 80 docenti in arrivo da tutta Italia per tenere lezioni, 400mila euro stanziati grazie ai fondi europei. E tutto senza perdere tempo. Si parte oggi, naturalmente con i 12 direttori generali, per finire entro l’aprile prossimo con gli uscieri e gli autisti. Tutti alla fine dovranno «sentirsi portatori di uno status più alto, come i dipendenti delle agenzie federali americane», è l’ordine dei promotori dei corsi.
L’indagine interna organizzata in Regione si è basata «su un’analisi del clima svolta in modo informale negli anni passati da cui è emerso un certo distacco tra i dipendenti e l’amministrazione. In genere non si sentono valorizzati nonostante le competenze acquisite». Mica per colpa degli amministratori, per carità. «In un momento in cui si tenta di svilire il lavoro pubblico a causa delle critiche sull’inefficienza - cambia il tiro l’assessore regionale al Personale, Giovanni Battista Pittaluga - noi vogliamo invece valorizzarlo, riportando in auge la cultura del lavoro nella pubblica amministrazione, migliorando il senso di appartenenza all’Ente».
In attesa di capire se prima di entrare in ufficio i dipendenti dovranno anche ballare la «haka» come gli All Blacks prima di una sfida di rugby, ci sono da registrare le prime critiche.
«Questo corso di autostima è un’ulteriore umiliazione per il nostro personale - attaccano i consiglieri di Forza Italia Luigi Morgillo e Matteo Rosso -. Piuttosto la giunta dovrebbe chiedersi perché c’è questo clima nel personale.

Per non parlare dei precari che alle richieste di stabilizzazione del loro posto di lavoro vedono sempre opporre rifiuti per carenza di fondi. I nostri lavoratori troppo spesso non sono valorizzati per le loro competenze. E anziché tanti corsi di autostima si potrebbe pensare a qualche premio di produttività in più e qualche consulenza esterna in meno».

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