Baghdad - Barack Obama trova il consenso dell’Iraq al suo programma di ritiro delle truppe dall’Irak entro il 2010. E' questo il risultato piu evidente della sua visita a Baghdad dove ha incontrato il premier Nuri al Maliki che gli ha manifestato la sua intenzione di vedere le truppe statunitensi fuori dall’Iraq nell’arco di due anni.
La riorganizzazione dei soldati "Il primo ministro - ha affermato il candidato democratico alla casa Bianca in una nota rilasciata dal suo ufficio al Senato - ha detto che è arrivato il tempo di un piano per la riorganizzazione dei soldati in Iraq, sia nel numero che per quanto riguarda la natura della missione. E ha affermato l’auspicio che le forze armate americane possano uscire dall’Iraq entro il 2010". In tutto mentre prosegue la polemica con il senatore John McCain che proprio oggi ha accusato il New York Times di aver "cestinato" la sua risposta al giornale all’articolo pubblicato il 14 luglio.
Visita a Gerusalemme Intanto da questa sera Obama, che oggi ha visitato anche la provincia sunnita di Al Anbar e dopo aver incontrato a Ramadi i leader dei gruppi che combattono al Quaida, sarà a Gerusalemme questa sera per una breve visita in Israele e nei Territori palestinesi prima di proseguire il suo viaggio elettorale in Europa. Mentre un attacco terroristico vicino al suo albergo da parte di un bulldozer contribuisce a creare un atmosfera di tensione a poche ore dal suo arrivo, anche se per il momento nulla fa percepire che ci possa essere un collegamento con il senatore dell’Illinois, si prepara l’impegnativa giornata di domani del senatore: l’incontro con il premier Ehud Olmert, i ministri degli esteri Tzipi Livni e della Difesa Ehud Barak. Il viaggio domani prevede anche una visita a Ramallah, in Cisgiordania, dove incontrerà il premier dell’Anp, Abu Mazen. Poi Obama visiterà a Gerusalemme il Museo dell’Olocausto Yad vaShem e il Muro del pianto. Poi si recherà nella città israeliana Neghev. Con Olmert Obama dovrebbe affrontare, oltre i temi mediorientali e delle relazioni Usa-Israele, anche quello del nucleare iraniano e degli sforzi per fermare il programma di Teheran.
Dopo il MediOriente il candidato democratico affronterà l’Europa: sarà giovedì a Berlino, a Parigi venerdì e, infine, Londra sabato dove incontrerà il premier Gordon Brown e il negoziatore per il Medioriente Tony Blair.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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