Sembrava fatta, dopo più di un anno di attesa, i quartieri a nord-est di Milano potevano finalmente tirare un sospiro di sollievo. La sperimentazione della rotta 330 per i decolli dallo scalo di Linate, che dai 50 giorni iniziali si era protratta per 14 mesi, era terminata.
Una piccola vittoria per i residenti della zona che dopo proteste organizzate per dire no al continuo passaggio dei velivoli, potevano ritornare alla tranquillità. Un sollievo che sarebbe durato giusto il tempo del ritorno a casa. Nonostante la conferma da parte dellassessore ai Trasporti Edoardo Croci, sulla fine della sperimentazione e il ripristino della vecchia rotta 340 che avrebbe impedito ai DC9 di sorvolare i cieli della città, rimasti inviolati per 50 anni, gli aerei, a detta dei residenti, non avrebbero smesso di volare sulle loro case, anzi: «Il traffico è aumentato - precisa Giuseppe Raimondi, portavoce del comitato dei residenti - dai 50 aerei giornalieri della sperimentazione oggi sulla zona nord-est della città ne passano circa 70». Una constatazione che si avvale dei tracciati radar più volte visionati dai residenti ma anche di una prova «casalinga»: per verificare i «passaggi» basta stare col naso allinsù per dieci minuti nel quartiere di piazzale Udine: di aerei che sorvolano la zona se ne possono contare parecchi. «Se prima, con la rotta 330 attiva gli aerei sorvolavano le nostre case a una quota di 1800 piedi, a circa 600 metri - spiega Raimondi - ora raggiungono una quota di 1050 piedi più o meno 300 metri di altezza con disagi ancora maggiori». A impensierire i residenti la sicurezza: «Se dovesse verificarsi un guasto - continua - la cittadinanza correrebbe un alto rischio».
Per non parlare del rumore e dellinquinamento, da sempre punti fermi della protesta. Per dimostrare che lo smacco di essere stati presi in giro non è piaciuto il comitato lo scorso 25 maggio ha organizzato un presidio di protesta in piazza della Scala. Una manifestazione voluta nonostante lapprovazione unanime della commissione Aeroportuale di Milano presieduta dallEnac alle nuove mappe acustiche per gli aerei che dovrebbero consentire di minimizzare limpatto del rumore. Rumore che interesserebbe solo marginalmente Milano: col ripristino della radiale 340 sarebbero in 86 i cittadini colpiti dal rumore. Il Comune non è intenzionato ad abbassare la guardia: «Linate ricopre un ruolo strategico - dichiara lassessore Croci - e su richiesta del Comune continueranno i monitoraggi acustici».
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