Economia

L'industria della macchine utensile torna (debolmente) a crescere

I dati del comparto comunicati nel corso dell'assemblea annuale di Ucimu - Sistemi per produrre. Giancarlo Losma: «Preoccupazione per il mercato interno»

L'industria italiana dei robot torna a crescere (+6,2%) ma la ripresa e' lenta e, a preoccupare, è soprattutto il mercato domestico. E' questo in estrema sintesi il giudizio di Ucimu - Sistemi per Produrre, l'associazione nazionale dei produttori di macchine utensili e di sistemi per l'automazione industriale. Generale è il miglioramento previsto dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre che evidenzia, per il 2010, una crescita, seppur lieve, di tutti i principali indicatori economici relativi al comparto.
Secondo le previsioni, nel 2010, infatti, la produzione dell'industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot, automazione e tecnologie ausiliarie tornerà a crescere attestandosi a quota 4.345 milioni di euro, per un incremento del 6,2% rispetto al 2009. L'inversione di tendenza sarà resa possibile principalmente dalla risposta dei mercati stranieri. In crescita del 6,1%, l'export italiano di macchine utensili si attesterà a 2.680 milioni di euro.
Parimenti, le consegne dei costruttori sul mercato domestico saliranno a 1.665 milioni di euro, segnando un incremento del 6,3%, trainate dalla ripresa del consumo che, in crescita dell'11,7%, raggiungerà quota 2.605 milioni di euro.
Questo, in sintesi, il bilancio 2009 che è stato illustrato da Giancarlo Losma, presidente Ucimu-Sistemi per Produrre, nell'ambito dlel'assemblea generale dell'associazione, svoltasi a Cinisello Balsamo mercoledì 30 giugno, alla presenza - tra gli altri - di Vincenzo Boccia, presidente Piccola Industria di Confindustria, e di Angelo Tantazzi, presidente Prometeia.
«Nonostante il quadro di generale miglioramento - ha affermato Losma - resta alto il timore per un'improvvisa ricaduta, anche in considerazione dell'andamento ancora altalenante della raccolta ordini. Ciò che preoccupa maggiormente i costruttori è la debolezza del mercato interno la cui domanda beni strumentali si è soltanto leggermente risollevata grazie all'effetto Tremonti-Ter».


In occasione della assemblea dei soci, è stato illustrato lo studio, realizzato da Ucimu in collaborazione con Prometeia, sullo stato di salute dell'industria italiana di settore e sulle prospettive di medio lungo periodo (al 2015).

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