L'inflazione stabile al 2,1%, Bari è la città più cara

Roma - Nel 2006 l'inflazione media annua è risultata pari al 2,1 per cento, due decimi di punto percentuale più elevato rispetto a quello registrato nel 2005. È quanto sottolinea l'Istat in una analisi sull'andamento dei prezzi nello scorso anno. La lieve accelerazione dell'inflazione nel mese di dicembre, spiega l'Istituto di statistica, è dovuta, principalmente, alle spinte al rialzo dei prezzi nel comparto dei servizi, che ne hanno sostenuto la crescita sia sul piano congiunturale, sia su quello tendenziale. Nel settore dei beni, la dinamica tendenziale dei prezzi resta, nel complesso, invariata rispetto a novembre. La stabilizzazione del profilo tendenziale dei prezzi dei beni risente in particolare dell'andamento dei prezzi dei beni alimentari che, sebbene lievemente cresciuti rispetto al mese precedente, evidenziano una flessione del loro tasso di variazione in ragione d'anno e, per contro, della ripresa registrata sul piano tendenziale dei prezzi dei beni energetici, nonostante il loro calo congiunturale.


Nell'ambito delle venti città capoluogo di regione gli aumenti annui più elevati dell'inflazione si sono verificati a dicembre nelle città di Bari (+2,3%), Genova (+2,1%), Torino, L'Aquila e Cagliari (+2% per tutte e tre). Lo rende noto l'Istat evidenziando come gli incrementi più moderati si sono verificati invece a Trieste e Campobasso (+1,1% per entrambe), Aosta (+1,4%) e Trento (+1,5%).

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