Oltre 1 milione di persone al mondo convivono con un linfoma e sono 350.000 i nuovi casi ogni anno a livello mondiale, 16mila in Italia. Oggi, rispetto a pochi anni fa, il linfoma si può curare, grazie alla chemioterapia, al trapianto di midollo e ai farmaci biologici.
Martedì scorso si è celebrata in tutto il mondo la Giornata mondiale per la conoscenza del linfoma, tumore maligno che colpisce il sistema linfatico, è la terza forma di neoplasia più diffusa. In Italia circa 15-19 pazienti ogni 100mila abitanti ne sono colpiti. «Obiettivo di questa importante Giornata spiega il professor Franco Mandelli, presidente AIL è promuovere linformazione sulla malattia, ma anche dare speranza a coloro che ne sono colpiti: grazie infatti alla ricerca, i linfomi sono oggi malattie curabili e sempre più spesso guaribili».
Le possibilità di guarigione sono quasi raddoppiate ed i pazienti vivono più a lungo. Il linfoma non Hodgkin, la forma più diffusa con 12mila nuovi casi ogni anno, si distingue in diverse tipologie: ognuna presenta prognosi, durata e tipo di trattamento differenziato. In quello a grandi cellule il 60-70% dei pazienti può guarire.
Tre sono i capisaldi della lotta al linfoma: la chemioterapia tradizionale, il trapianto di midollo osseo e i farmaci biologici, che colpendo in modo mirato solo le cellule tumorali, sono meno debilitanti per il paziente.
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