L'insidia dei picchi glicemici

L'insidia dei picchi glicemici

Mantenere il giusto il livello di glucosio nel sangue è vitale per tutti i diabetici, ma è anche un obiettivo difficile da raggiungere. Ben lo sanno i quattro milioni di italiani che soffrono di questa patologia. Per prevenire questa patologia ogni anno, il 14 novembre, si svolge La Giornata Mondiale del Diabete con campagne di sensibilizzazione. La data celebra l'anniversario della nascita di Frederick Banting al quale viene attribuita la scoperta dell'insulina con l'aiuto di Charles Best, sostanza che ha aperto la strada a efficaci terapie.
Il diabete ancora oggi è la quarta causa di morte e nel mondo colpisce più di 300 milioni di persone. Oltre a ridurre le aspettative di vita, causa gravi complicanze: malattie cardiovascolari, renali, cecità, amputazione degli arti inferiori, cardiopatie.
Negli ultimi anni la ricerca ha studiato un nuovo parametro, sinora sottovalutato: l'andamento della glicemia nell'arco della stessa giornata e le modifiche che si registrano da un giorno all'altro. I nostri organi e tessuti sono sottoposti ad un eccesso di glucosio circolante (iperglicemia) o ad una carenza (ipoglicemia), entrambe le condizioni sono alla base della progressione delle complicanze del diabete. Sono le eccessive variazioni di glucosio nel sangue che portano le cellule alla produzione di sostanze infiammatorie e all' aumento dello stress ossidativo.
«L'ottimizzazione del compenso glicemico è indubbiamente un obiettivo difficilie da raggiungere nel percorso di cura del diabete», dichiara Antonio Ceriello, direttore, a Barcellona del dipartimento di ricerca su Diabete all'Institut spagnolo August Sunyer. «Per raggiungere questo risultato è importante controllare la glicemia e le sue oscillazioni giornaliere, affinché si possa prevenire l'insorgenza di complicanze, che rappresentano oggi il pericolo maggiore per il paziente diabetico. In particolare quelle a lungo termine del diabete - precisa Ceriello -aumentano se le concentrazioni di emoglobina glicata superano la soglia della normalità. Tanto più è alta la percentuale di emoglobina, tanto maggiore è il rischio di complicanze». I risultati di uno studio clinico condotto in Italia e pubblicati su Diabetes Care dimostrano con quali terapie innovative è possibile ottenere un controllo delle fluttuazioni glicemiche acute giornaliere ed una conseguente riduzione dello stress ossidativo e dello stato infiammatorio.
Questa ricerca, condotta su 90 pazienti, ha confrontato l'attività di due principi attivi di una stessa classe di molecole (inibitori della DPP-4) somministrando il primo due volte al giorno, il secondo una sola volta. «I risultati dello studio hanno dimostrato che vildagliptin è più efficace di sitagliptin, nelle dosi e nelle modalità con cui è stato somministrato, nel ridurre le fluttuazioni glicemiche e nel migliorare il compenso metabolico», ha spiegato Giuseppe Paolisso, ordinario di medicina interna e geriatria,alla seconda università di Napoli, precisando che nei pazienti trattati con vildagliptin, il farmaco non solo si è dimostrato in grado di abbattere il livelli di stress ossidativo in misura significativamente maggiore, ma ha anche ridotto i livelli delle citochine infiammatorie, ottenendo un maggior controllo delle variazioni della glicemia.
La ricerca di nuove terapie per il controllo della glicemia sono sviluppate in tutto il mondo in migliaia di laboratoriscientifici. Particolarmente impegnati sono a Basilea i ricercatori Novartis, una delle prime industrie farmaceutiche al mondo, presente con 121mila dipendenti in 140 Paesi.

Nel 2010, le attività del Gruppo hanno registrato un fatturato di 50,6 miliardi di dollari, ben 9,1 miliardi (8,1 escluse le svalutazioni e gli ammortamenti) sono stati investiti in Centri di eccellenza per lo sviluppo della ricerca di nuove efficaci terapie.

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