L'Inter a Catania, Balotelli resta fuori

Stasera si gioca la 21^ giornata del campionato, in campo alle 20.30. L'Inter è seccata per l'atteggiamento di Balotelli, lui non digerisce le continue esclusioni. Milan: Ronaldinho è sempre più un estraneo. Juventus: Del Piero non convocato, Trezeguet in panchina

L'Inter a Catania, Balotelli resta fuori

Appiano Gentile - Ma chi è quello? Balotelli? Sì, è Supermario che a supervelocità sta lasciando il ritiro di Appiano Gentile a bordo della sua Supercar. Ore 12,47, nel cortile c’è già il pullman che sferraglia in attesa di caricare i campioni che vanno da Lo Monaco. Ma allora vuol dire che neppure per Catania è convocato? Esatto, non è convocato neppure per Catania. Con la Sampdoria era scelta tecnica, questa volta sono motivi disciplinari, in sostanza cambia poco, il ragazzo è fuori. Lo ha detto Giuseppe Baresi, spedito ieri in conferenza stampa e oggi sulla panchina del Massimino per la squalifica di José Mourinho.

«Perché Balotelli non è convocato? Per motivi disciplinari», ha risposto Baresi. Domanda ripetuta con richiesta di chiarimenti. «La società mi ha detto di riferire che Balotelli non gioca per motivi disciplinari. L’unica cosa che la società mi ha detto di dire a proposito di Balotelli è che lui è dell’Inter e resterà all’Inter, non è sul mercato», la precisazione da parte del vice allenatore.

Cosa è successo? Niente, è successo che Balotelli è rimasto Balotelli e la società, di conseguenza, non ha cambiato linea nei suoi confronti: «Balotelli non sarà convocato fino al termine del mercato di gennaio, così poi si renderà conto che è rimasto all’Inter e non ha altre possibilità che allenarsi quotidianamente ad Appiano Gentile come tutti gli altri suoi compagni», spiegò Mourinho. Se con Adriano improvvisamente la situazione sta cambiando, anche per certe decisioni prese da Mourinho e dal suo staff che hanno funzionato, con Supermario tutto è come prima, ma molto prima, fin dai tempi di Roberto Mancini.

Il suo talento non è in discussione, l’Inter è conscia di avere tra le mani il cartellino di un potenziale fenomeno, ma Mario non riesce a rispettare le gerarchie, non accetta di essere l’ultimo arrivato, non capisce chi c’è attorno a lui. Se l’Inter avesse capito l’origine di un atteggiamento che sta fregando il giocatore e penalizzando la squadra, avrebbe già posto rimedio. Perché è evidente che Supermario farebbe molto comodo a Mourinho e Moratti in questo momento, le avrebbe giocate tutte o quasi, e chissà quando sarebbe uscito di squadra, prima a causa della squalifica di Ibrahimovic e poi per questa di Adriano (ricorso respinto: confermate le tre giornate).
Ma Supermario è giù, anzi molto giù.

Con la Roma era in panchina ed era convinto di giocare, ne era certissimo, magari solo uno spezzone, ma sarebbe rientrato in campo dopo quel Siena-Inter del 20 dicembre in cui peraltro giocò una partita da inguardabile. Invece niente, quando Adriano esce a tredici minuti dalla fine entra Chivu. Poi arriva la Sampdoria e Ibrahimovic è squalificato: questa volta gioco sicuro, deve aver pensato Balotelli. Invece ciccia, ufficialmente non è in lista per scelta tecnica, va in tribuna e vede che Mancini non entusiasma. Un ragazzo di diciotto anni a questo punto può anche pensare di giocare in una squadra di masochisti, sbagliando può anche pensare al contrario e non capire che stanno cercando di raddrizzarlo.
E può anche arrivare a rifiutare una convocazione. E adesso a rischiare una multa pesante da parte della società.

Se devo seguire i miei compagni per andare poi a guardare la partita dalla tribuna, deve aver pensato, tanto vale che resti a casa. Mourinho lo convoca e lui scappa, e così ieri è stato l’unico a lasciare il ritiro con largo anticipo.

Di sicuro Balotelli in settimana tutte queste cose non se le era tenute dentro, diretto come Mourinho, ha pensato a voce alta e probabilmente ha ripreso a chiedere spazio minacciando di andare all’estero: West Ham e Gianfranco Zola.

Il manager del club londinese ha dovuto fare una smentita ufficiale proprio in queste ultime ore, in cui dichiarava di non aver mai preso contatti con il giocatore o con i suoi fratelli. L’Inter non ha trovato la soluzione, ma ci sta provando con tutte le forze. Anche con Mario qualunque cosa si fa, si sbaglia, ma oggi a Catania sarebbe servito, dal primo minuto.

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