Ad Annecy, nella finale di Coppa Europa di dieci giorni fa, lasticella si è fermata a 195 centimetri, ma Antonietta Di Martino, saltatrice in alto e figura di spicco della sempre più prossima spedizione olimpica, non si preoccupa.
Un anno fa, durante la Notturna di Milano, stabilì il record italiano con 203 centimetri. Una misura da medaglia olimpica. «Saltare 2,03 domani di nuovo a Milano - si interroga latleta napoletana - ? Bè, devo ammettere che per il mio stato di forma attuale, è una misura un po proibitiva. Sto entrando in forma pian piano, spero di raggiungerla in altre sedi». Vedi Pechino, dove la concorrenza per la medaglia sarà agguerritissima: la croata Blanka Vlasic e la tedesca Ariane Friedrich, che in coppa Europa ha saltato 2,03, solo per fare alcuni nomi. «A Pechino - continua la Di Martino - lavversaria più pericolosa sarà sicuramente Blanka Vlasic. Anzi, credo che il primo posto sia già assegnato... per la medaglia dargento e per quella di bronzo, invece, se ne vedranno delle belle...». Decisa e sicura di poter ben figurare ai Giochi Olimpici, la Di Martino, non risparmia nemmeno una frecciatina alla squadra maschile di atletica leggera. «Allo stato attuale - conclude - la spedizione femminile è più forte di quella maschile».
Spedizione alla quale spera di potersi aggregare anche Micol Cattaneo, impegnata mercoledì sera nei 100 ostacoli. Ad Annecy, si è fermata a 1298, a un centesimo dal record italiano, a due centesimi dal pass per Pechino. «Ma dopodomani (domani, ndr) spero di potercela fare».
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