Lippi lascia la nazionale, arriva Prandelli

nostro inviato a Berlino

Lippi lascia il club Italia e la federcalcio si prepara a rimpiazzarlo. Nell’attesa di una finale che può cambiare solo il medagliere azzurro, non certo le scelte da tempo prese e comunicate. Il ct in carica per le prossime, decisive e forse storiche 24 ore, non ha alcuna voglia di nascondere i suoi progetti. «Tra meno di un mese potete trovarmi in mezzo al mare» spiega a un giornalista inglese attirato dai boatos di stampa. Ai suoi non fa mistero della scelta: un anno fermo. A Torino, la nuova Juventus, pare con le antenne dritte nella speranza che il vecchio condottiero possa piegarsi dinanzi alla mozione degli affetti bianconeri. Improbabile. Nel frattempo prende forma anche la figura del successore. Guido Rossi per il tramite del suo assistente per il settore, Demetrio Albertini, ha da qualche giorno, sul suo tavolo un nome e un cognome: Cesare Prandelli, l’attuale allenatore della Fiorentina.
In federcalcio la candidatura di Prandelli piace perché risponde a due requisiti fondamentali: lo stile dell’uomo e le qualità del tecnico, capace di allenare e allenare bene, con un timbro moderno. La difficoltà, formalmente insuperabile, è costituita dalla condizione di Prandelli e dai tempi strettissimi di una eventuale trattativa. Il tecnico di Orzinuovi è al momento sotto contratto con la Fiorentina, società tra l’altro sottoposta al giudizio della giustizia sportiva per lo scandalo.

Per rescindere il contratto avrebbe bisogno del consenso della proprietà, cioè dei fratelli Della Valle il cui rapporto con Guido Rossi è appena naufragato a suon di insulti. Più che l’esito di Berlino, quindi, diventa fondamentale il giudizio della Caf sul club viola. E dall’intreccio giustizia-Nazionale è in arrivo un altro caso scottante.

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