Lippi porta gli azzurri a scuola di buone maniere

I convocati verranno istruiti dall’arbitro De Santis. Oddo: «Cannavaro rischia grosso» Gilardino: «Bisogna evitare i falli stupidi»

Marcello Di Dio

da Roma

Dallo stage azzurro della Borghesiana Marcello Lippi ha lanciato l’allarme, sulla scia dell’avviso del presidente della Fifa Blatter: ai Mondiali ci sarà maggiore severità degli arbitri sul gioco duro. E per due giorni ha continuato a ripeterlo agli azzurri, dedicando all’argomento buona parte delle riunioni tecniche. Ora a Coverciano, durante il ritiro che partirà il 22 maggio, la truppa azzurra riceverà anche la visita di Massimo De Santis, il fischietto italiano scelto tra i 23 per la Germania. Un incontro voluto dalla Figc e diventato una consuetudine alla vigilia di appuntamenti importanti per la nostra nazionale.
Tra le voci di mercato incombenti (molti azzurri saranno tra i protagonisti della campagna trasferimenti) e il «bubbone» intercettazioni che rischia di deflagrare a breve, i giocatori della nazionale sembrano toccati dall’argomento disciplina. «È ora che gli arbitri si prendano la responsabilità di espellere un giocatore per un fallo cattivo, anche se è solo al primo minuto - sottolinea il bomber della Fiorentina Luca Toni -. I nostri fischietti con i loro giudizi più blandi in campionato ci hanno abituato male in vista del Mondiale, ma da qualche parte bisogna pur cominciare». Toni, accusato di un gioco d’attacco troppo falloso, ha poi alzato la voce sulla propria incolumità fisica, come Francesco Totti. «A quanto mi dicono, sono io l’attaccante italiano che commette il maggior numeri di falli. Ma non sono preoccupato, la severità al Mondiale ci sarà, ma credo verranno puniti i falli cattivi, quelli tesi a far male. Non i normali scontri di gioco, la fisicità...».
«Una maggiore severità è importante - dice il portiere della Lazio Peruzzi -, ma deve essere chiaro che non siamo solo noi italiani i picchiatori, la tolleranza zero vale per tutti. La fallosità, comunque, va evitata per non correre il rischio di compromettere il proprio Mondiale. Il torneo è breve, bastano due ammonizioni e sei già squalificato. E stavolta il giallo scatterà anche solo per una catenina proibita al collo». Manca il parere di Cannavaro, in silenzio stampa come tutti gli juventini. Ma è lui il grande accusato dell’ultimo grave infortunio in serie A, quello di Mudingayi. «Quel fallo non è stato fatto con cattiveria, però tutti sappiamo che al Mondiale un’azione del genere costerà l’espulsione - le parole del laziale Massimo Oddo -. In campo internazionale gli arbitri non lasciano passare nulla. E noi dobbiamo solo adeguarci».
«Dovremo stare più attenti tutti, difensori e attaccanti - commenta il milanista Gilardino -.

Lippi ce l’ha detto: bisogna evitare soprattutto i falli stupidi, quelli inutili». «Spesso - conclude il neoacquisto juventino Marchionni - i falli sono dannosi, ma non cattivi: nel nostro calcio si entra decisi, poi l’avversario ti toglie il pallone...».

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