C’è una popstar di 86 anni che spopola nelle piazze d’Italia. Non è Napolitano ma il suo coetaneo Zygmunt Bauman. Sta dappertutto: giornali, festival, librerie, tv. Un’ossessione. Il sociologo polacco ebbe una bella intuizione sulla nostra epoca liquida, ma ubriacato dal successo, inonda di libri sulla liquidità come se piovesse, con ritmo seriale: modernità liquida, società liquida, vita liquida, arte liquida, amore liquido (in effetti non conoscevamo l’amore a cubetti). Come ai saldi, Bauman mette tutto in liquidazione. E se invece fossimo passati dallo stato solido allo stato gassoso, superando quello liquido? Ora che è settembre, l’Uomoche- abbaia (visto che traducono tutto di lui, traduciamo pure il cognome) gira le piazze nostrane come una madonna, in aperta concorrenza con San Gennaro, che in settembre fa miracoli sulla liquefazione. Ogni evento o giornale che vuol darsi arie di mondo, infila una boccetta di Bauman e del suo pensiero idraulico.
Il suo successo evoca quello passato di Alberoni sull’amore, da lui definito «un movimento collettivo a due».
Se è così, allora la prostituzione è un movimento di mercato che fa schizzare gli indici al rialzo e calare la borsa? La sodomia è un movimento retroattivo che non guarda in faccia nessuno? La fellatio è un movimento linguistico di cui si segue con ardore il labiale? L’orgia è un movimento collettivo fondato sul libero scambio? La masturbazione è un movimento utopistico a portata di mano? Vedi che succede a portare a spasso la sociologia? È come un cane, fa pipì dappertutto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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