Lirico, ricorso del Comune: no allo stop

La decisione della Sovrintendenza ai Beni artistici di revocare l’autorizzazione a restaurare il teatro Lirico sarà impugnata dal Comune. Lo ha deciso ieri la giunta, approvando la relativa delibera. Primo ricorso al ministero dei Beni culturali

La decisione della Sovrintendenza ai Beni artistici di revocare l’autorizzazione a restaurare il teatro Lirico sarà impugnata dal Comune. Lo ha deciso ieri la giunta di Palazzo Marino, approvando la relativa delibera. Il primo ricorso sarà presentato al ministero dei Beni culturali. Se entro due mesi non arriverà l’esito sperato, sarà la volta del Tar.
La decisone è arrivata un po’ a sorpresa, viste le dichiarazioni dei giorni scorsi dell’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi che aveva detto di apprezzare la presa di posizione della Sovrintendenza, che di fatto aveva bloccato i lavori. Ieri, a giochi fatti - in sua assenza - ha commentato: «Il Comune si garantisce dal non essere inadempiente nei riguardi di Gianmario Longoni», vincitore della gara per il restauro e la gestione del teatro, «Palazzo Marino e il sindaco hanno esigenze di continuità, maggiori di me che sono Sgarbi». Inoltre, rivela l’assessore, «il Comune starebbe prendendo tempo per favorire un accordo fra Longoni e la Sovrintendenza». Un’intesa «sulla quale si starebbe già lavorando e che prevederebbe una revisione del progetto originario».
Soddisfatto, invece, l’assessore al Tempo libero Giovanni Terzi, che sulla possibilità di impugnare la decisione aveva assunto una posizione opposta.

«Ha vinto il buon senso - commenta -. Milano ha bisogno di certezze nelle regole ed è fondamentale garantire che un importante progetto culturale vada avanti, soprattutto in un momento in cui la città, grazie all’Expo, diventa capitale del mondo».

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