Coro e orchestra sono una componente «fondamentale» della Scala. L’apertura, che arriva in un momento di grave tensione, è del sovrintendente del teatro, Stephane Lissner, che ha rilanciato un appello all’unità del teatro spaccato sul contratto integrativo. «Senza l’unità non avremmo mai potuto fare gli ultimi quattro anni che abbiamo fatto - ha detto Lissner ai microfoni del Tg3 regionale - e io insisto su questo. Tutti i lavoratori devono essere tenuti in conto ed è chiaro che per me anche le masse artistiche sono una componente fondamentale del teatro». Un ultimo tentativo di mettere gli orchestrali ribelli nelle condizioni di fare un passo indietro senza perdere la faccia. Lissner ha assicurato di non aver intenzione di lasciare l’incarico di sovrintendente prima del 2013. Lo ha confermato nel corso del cda di ieri e in una nota: «Ho confermato il mio impegno a ricoprire fino almeno al 2013 il mio incarico di Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro alla Scala, seguendo e realizzando il progetto ormai definito nei dettagli fino all’Anno Verdiano e Wagneriano».
Cgil, Cisl e Uil hanno firmato il contratto integrativo da 12 milioni in quattro anni, un referendum lo ha confermato ma la Fials non lo ha firmato perché convinta che non siano riconosciute le specificità delle masse artistiche.
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