Accra (Ghana) - Daniel Barenboim dirige l’orchestra della Scala al debutto nell’Africa nera con un'applauditissima Nona di Beethoven. È in Ghana che Stéphane Lissner festeggia i primi due anni da sovrintendente del Piermarini. Le bacchette altisonanti sono ormai numerose mentre si consolida il ruolo centrale di Barenboim. Il direttore argentino è al lavoro sul Tristano che aprirà la prossima stagione. Ha discusso l'opera con il regista, Patrice Chéreau, insieme hanno guardato i primi bozzetti. È uno dei tanti impegni con il Piermarini del maestro che sarà direttore scaligero almeno fino al 2013, bicentenario della nascita di Verdi e di Wagner. Lissner, legato a Barenboim da un sodalizio umano prima che musicale, sorride: «Se due anni fa ci avessero detto che ci saremmo trovati in Ghana per la Nona con la Scala, nessuno dei due ci avrebbe creduto».
Qual è la sfida più importante? «Era far tornare i grandi direttori alla Scala ed è stata vinta. Abbiamo un cartellone unico in tre giorni, dal primo al 3 luglio avremo Barenboim, Pierre Boulez, Lorin Maazel. Il direttore è una delle cose più importanti e nella stagione in corso, ma ancora di più nel futuro, la Scala sarà una squadra composta dai più grandi direttori del mondo».
Barenboim ha però un ruolo particolare. Sarà il direttore musicale? «Di sicuro sarà il direttore di riferimento, una presenza più importante delle altre. Nella prossima stagione farà due opere e 25 serate e, oltre al Tristano e al Giocatore di Prokofiev, dirigerà il Requiem di Verdi che aprirà la stagione della Filarmonica e il ciclo delle sonate per pianoforte di Beethoven con otto concerti. Riprenderà l'Aida di Zeffirelli. Nel 2009 sarà ancora il direttore del 7 dicembre. Per non parlare delle quattro opere del Ring che nel 2010 si alterneranno tra Milano e Berlino. Guiderà l'orchestra in tournée. Sarà a Berlino con la Filarmonica. Stiamo progettando lavori fino al 2013».
Quali altri direttori corteggiate? Nuovi progetti? «Nel 2011 cadono i 150 anni dell'Unità d'Italia e ho commissionato una nuova opera sul tema al grande compositore Giorgio Battistelli. Ne discuteremo tutti insieme il 5 maggio a Roma. In un mese l'orchestra ha suonato con Chailly, Barenboim, Boulez, Gatti, Chung. Non sono ancora riuscito a convincere Abbado, con cui ho lavorato a Aix e che ritengo un direttore straordinario. Spero di avere Simon Rattle e Bernard Haitink. Con gli altri sono a posto».
Qualche difficoltà in più con i cantanti? «Per il repertorio italiano è un momento difficile e per la Scala più che per gli altri teatri europei. Tosca a Vienna o a Londra si può fare benissimo con cantanti che non troverebbero una buona accoglienza a Milano. In ogni caso, a parte l’assenza di alcuni che forse hanno un po’ paura di venire, la prossima stagione sarà veramente bella».
Pensa di aumentare ancora il numero delle recite? «L’orchestra è sottoposta a un lavoro molto intenso, ma ha anche grandi possibilità di perfezionarsi con questi direttori. Ormai la Scala fa 260 recite l'anno, ogni sera c'è qualcosa. In due anni gli spettatori sono aumentati da 330 a 375mila e gli abbonati sono passati da 11mila a 14.500».
Ha in progetto spettacoli meno classici come il concerto di Morricone? «È stato un progetto della Filarmonica e il grande successo è la prova che fosse la scelta giusta. Introdurremo cambiamenti importanti negli abbonamenti e per la prima volta i sei turni avranno tutti lo stesso cast».
Prevede molti altri impegni internazionali? «È finito il momento di instabilità conosciuto dalla Scala, in cui l’Europa musicale aspettava di sapere come si sarebbe evoluta la situazione, e adesso siamo molto felici di ricevere richieste da tutto il mondo. In luglio il ballo sarà in Giappone con La bella addormentata, poi al Covent Garden. Nel 2008 avremo una tournée di tre settimane negli Usa, partirà un accordo di cinque anni con il Bolscioj che porterà a Mosca Gatti e Barenboim.
Saremo in Giappone con il Don Carlos di Gatti e l’Aida di Barenboim, in Israele con la Traviata della Cavani diretta da Daniel Oren. Nell'agosto 2010 la Scala sarà in Argentina per i sessant'anni del primo concerto di Barenboim a Buenos Aires. Il maestro dirigerà il Simon Boccanegra con Placido Domingo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.