Le liste: ora anche l’anagrafe è un’opinione

Tredici liste, 6 candidati governatori e 265 aspiranti a un (ben retribuito) posto da consigliere al Pirellone. Ma in provincia di Milano si vota anche in 11 Comuni per rinnovare sindaci e consigli. Urne aperte oggi dalle 8 alle 22 e domani dalle 7 alle 15 per oltre 900mila milanesi. In corsa per il Pirellone Roberto Formigoni (Pdl, Lega Nord e La Destra), Filippo Penati (Pd, Idv, Psi, Sinistra ecologia e libertà, Partito pensionati e Verdi), Savino Pezzotta (Udc), Vittorio Agnoletto (Federazione della sinistra) Vito Crimi (Movimento cinque stelle) e Gianmario Invernizzi (Forza nuova). Capogruppo pdl è Alessandro Colucci con i favoriti Romano La Russa, Mario Sala, Massimo Buscemi, Stefano Maullu, Domenico Zambetti, Angelo Giammario, Antonella Maiolo, Sante Zuffada, Giulio Gallera e Manfredi Palmeri. Otto (forse sette) i posti a disposizione nel collegio Milano. Davide Boni, Massimo Zanello e Fabrizio Cecchetti sono i leghisti uscenti. Dietro a loro Massimiliano Orsatti e Jari Colla. Per loro tre (o forse quattro) posti. Capolista del Pd è Fabio Pizzul. Con lui Franco Mirabelli, Arianna Cavicchioli, l’ex dei Verdi Maurizio Baruffi, Riccardo Sarfatti. Per l’Idv corre Stefano Zamponi, Elisabetta Fatuzzo guida i Pensionati. In testa alla liste dell’Udc Luigi Baruffi, Pasquale Salvatore, Enrico Marcora e Silvia Ferretto. Luciano Muhlbauer è il numero uno della Federazione della sinistra (ma c’è anche Basilio Rizzo), Ettore Soffientini dei «grillini» e Duilio Canu di Forza nuova.
Corsa difficile e candidati disposti anche a qualche piccolo trucchetto sulla scheda. Con l’anagrafe che diventa un’opinione. Con nomi storpiati per evitare l’annullamento di qualche preferenza, i soprannomi aggiunti o i cognomi moltiplicati per occupare più spazio e guadagnare un po’ di visibilità. Il Brambilla? Sulla scheda diventa Vittorio Gaetano Luigi Maria Brambilla di Civesio detto Brambilla. Fanno tre righe. Se mancano i cognomi, si moltiplicano i nomi. Ecco il leghista Ferdinando Rocco Luigi Angelo Flora o la «verde» Ilaria Lucia Marcella Sabellico. Chi non ha nemmeno quello aggiunge soprannomi. Luciana Paola Pellegreffi è detta Lu, Giuseppe Giulio Bergamaschi è detto Pino. Giuseppe Angelo Gianmario? È detto Gianmario. Manfredi Palmeri è detto Palmieri Manfredi, forse per evitare che qualcuno scriva Palmieri (Antonio, notabile e deputato pdl). Stefano Giovanni Maullu è detto Maullo, Silvia Ferretto Clementi è detta Ferretti. Da chi? Mah.

Massimiliano Gino Orsatti è detto Max, Leopoldo Michele Siegel è detto Leo. Franco Grillini è detto Grillo. Ma c’è anche Luca Mangoni Supergiovane e Anastasia Palli che si fa dire Muscardini per ricordare agli elettori la mamma Cristiana. Europarlamentare.

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