Osservazione della Terra, sviluppo di una nuova generazione di lanciatori, telecomunicazioni e una forte partecipazione alle attività sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) sia con gli astronauti sia con programmi scientifici: sono gli elementi importanti della nuova strategia decennale dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Il documento, che prevede un impegno di 7 miliardi, è stato presentato oggi a Roma dal presidente dell'Asi, Enrico Saggese.
Per la prima volta i programmi dello spazio italiano vengono indicati da un documento decennale, «in linea con i lunghi tempi necessari alla pianificazione delle missioni spaziali» e con l'esigenza economica di un'adeguata pianificazione, ha rilevato Saggese. Nella stessa occasione il presidente dell'Asi ha presentato il Master in Istituzioni e politiche spaziali organizzato da Società italiana per l'organizzazione internazionale (Sioi), Asi e Istituto di studi giuridici internazionale del Consiglio nazionale delle ricerche (Isgi-Cnr).
Incentivare innovazione e cultura scientifica nelle giovani generazioni è tra le priorità del documento, che dedica alla ricerca la maggior parte del budget (37%). Il 33% è destinato all'osservazione della Terra e il restante 30% è dedicato a contributo italiano alla Iss (pari a 80 milioni l'anno), nuovi lanciatori e telecomunicazioni. «I 7 miliardi sono il contributo della Pubblica amministrazione, ma a questo potrebbero aggiungersi fondi privatistici che cercheremo di raccogliere», ha detto ancora Saggese.
L'internazionalizzazione è un'altra voce importante della visione strategica dell'Asi. In gran parte avviene grazie alla partecipazione italiana all'Esa, inoltre con Stati Uniti e Russia. L'Italia, ha proseguito, sta lavorando a collaborazioni bilaterali con Francia e Germania, entrambe nel caso dell'uso duale dei satelliti per l'Osservazione della Terra. Sempre l'Osservazione della Terra è al centro di intese con Argentina, Israele ed Egitto, mentre collaborazioni con Brasile, Giappone e India riguardano soprattutto i lanciatori. L'Asi sta inoltre lavorando al rinnovo dell'accordo con il Kenya per altri 25 anni di utilizzo della base di Malindi. Lo studio dei terremoti è in primo piano nella collaborazione con la Cina. Buone prospettive anche per la collaborazione con Australia e Corea.
Se l'Osservazione del Terra è il cavallo di battaglia dello spazio italiano con il programma Cosmo SkyMed (si lavora già alla seconda generazione, che «avrà un'accuratezza maggiore»), le telecomunicazioni sono l'elemento emergente.
L'Asi punta a realizzare due satelliti, chiamati Sigma, attivi nella banda Ka e con un canale tv attivo a 9 gradi Est.
Un'altra voce importante è quella dell'esplorazione: dopo Paolo Nespoli, che fino a maggio sarà sulla Stazione Spaziale, il 19 aprile partirà Roberto Vittori: «la presenza di due italiani sulla stazione orbitale è un segnale importante» e fra i nuovi astronauti «Luca Parmitano - ha annunciato il presidente dell'Asi - volerà nel 2013».
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