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Napoli e le leggende della Bella ‘Mbriana e del Munaciello

La Bella 'Mbriana e il Munaciello sono due personaggi fondamentali della tradizione napoletana, entrambi protettori della casa

Napoli e le leggende della Bella ‘Mbriana e del Munaciello

Napoli è una città leggendaria. È qui che vengono conservati i resti di Virgilio, il poeta latino al centro di due celebri catabasi letterarie, e che - si dice - abbia nascosto sotto Castel dell'Ovo un uovo magico la cui rottura comporterebbe la distruzione della città. È qui che sono nate e hanno vissuto leggende tangibili della musica e del cinema, da Totò a Pino Daniele.

Ma ci sono leggende a Napoli che sono intangibili, misteriose, eppure così presenti. Streghe e fantasmi per lo più ma anche i resti umani che possono essere visti nel cimitero delle Fontanelle. Tra le tantissime leggende partenopee però ce ne sono due simili e opposte a loro modo: si tratta di quelle legate alle figure della Bella ‘Mbriana e del Munaciello, entrambi spiriti domestici.

Chi è la Bella ‘Mbriana

Le case di Napoli

La Bella 'Mbriana è considerata uno spirito protettore della casa. Per lei viene lasciata una sedia vuota a tavola ma guai a guardarla, o si trasforma in un geco o una farfalla, o ancora un soffio di vento che scuote le tende. Perché lei entra in casa passando dalle finestre, un po' come accade alle janare, le streghe campane. Ma la Bella 'Mbriana non è una strega.

La leggenda di questo personaggio è al centro di una certa credenza fideistica e scaramantica: dato che non può essere visto, non si deve parlar male della casa o delle persone che la occupano, non si deve ristrutturare e non si deve cambiare nulla. Perché la Bella 'Mbriana è buona ma è anche permalosa: aiuta solo quelle famiglie che se lo meritano, le famiglie buone, che vogliono vivere in armonia. Una ristrutturazione o un trasloco possono scatenare l'ira di questo personaggio immaginario, che può a propria volta causare la morte di un membro della famiglia.

Chi è il Munaciello

Le case di Napoli

Il mondo intero oggi sa chi è il Munaciello grazie a un film di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio. Se in precedenza questa figura era relegata al sistema di credenze popolari della cultura partenopea, è stato raffigurato al cinema come un bambino vestito da frate che può esaudire nelle donne il desiderio di gravidanza. Nella leggenda originale il Munaciello ha il volto sfigurato e delle fibbie d'argento sui sandali.

Si tratta di un personaggio volubile, che decide arbitrariamente di derubare alcune persone e arricchirne altre ma il suo comportamento non ha una logica morale come nel caso della Bella 'Mbriana. Tuttavia anche per il Munaciello viene riservata una sedia vuota a tavola: deve essere vezzeggiato e mai contraddetto, altrimenti la sua ira, anziché possibile, sarà certa.

Il personaggio del Munaciello viene descritto da Matilde Serao nelle sue Leggende napoletane, e la sua storia viene fatta risalire al XV secolo. Questo bambino deforme, il cui corpo viene nascosto da un saio, sarebbe il figlio di Caterina, una giovane di famiglia borghese, e il garzone Stefano. I due si incontravano di nascosto ma Stefano muore in un agguato una notte, mentre si recava dall'amata. Caterina, scopertasi incinta, partorisce in un convento un essere deforme ma da lei molto amato: prega per lui, però il piccolo resta un emarginato agli occhi di tutti.

Nell'epilogo della storia, il Munaciello scompare, ma i suoi resti sono trovati in un condotto: non l'aveva portato via il diavolo, come sosteneva la vulgata popolare, bensì sarebbe stato assassinato dai parenti della madre.

Tuttavia si dice che il minuscolo spirito continui a infestare diversi quartieri di Napoli.

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