Durante il servizio presso il centro di medicina dello Sport del Coni allAcqua Acetosa spacciavano droga e sostanze dopanti. Per questo quattro addetti al servizio di guardiania, tutti italiani, sono stati arrestati grazie allattività dindagine, coordinata dal Pm Frisani della Dda di Roma e condotta dai militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri Roma-Cassia, che ha permesso di individuare il sodalizio criminoso dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti. Lo spaccio, principalmente di hashish e cocaina, si sarebbe consumato oltre nel posto di lavoro anche presso le rispettive località di residenza. Tre dei vigilantes arrestati avrebbero, infatti, effettuato alcune cessioni presso la guardiola in cui prestavano servizio, operando alcune consegne con luniforme di servizio, certi che tale espediente li avrebbe salvaguardati da eventuali controlli di polizia. Allatto dellesecuzione delle ordinanze e delle contestuali perquisizioni sarebbe, peraltro, emerso il possesso da parte di uno di essi anche di sostanze dopanti, mentre il quarto italiano arrestato sarebbe stato sorpreso in possesso di 70 grammi di hashish e di strumenti atti al confezionamento. Dallattività investigativa sarebbe, inoltre, stata accertata anche la fraudolenta condotta in particolare di tre dei quattro italiani, i quali avrebbero utilizzato gli apparecchi telefonici del Coni oltre che per lattività delittuosa scoperta anche per «ricaricare» il credito dei propri apparati cellulari e di quelli di alcuni conoscenti.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Savip, il sindacato delle guardie private. «Larresto di quattro portieri privati presso il Coni è stato oggetto di errata rappresentazione. Chi, secondo laccusa, spacciava droga mentre vigilava, infatti, non era la guardia giurata, piuttosto un portiere utilizzato impropriamente per la vigilanza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.