Liti su Ecopass, il sindaco pensa al referendum

«La nostra maggioranza è solida e lo dimostreremo». Suona quasi fuori dal coro la voce del sindaco sull’affaire Ecopass. A fine giornata assicura che in vista del vertice di maggioranza di dopodomani a Palazzo Marino - e dopo la fumata grigia al conclave di qualche giorno fa, finito con lo strappo del Carroccio sulle deroghe ai diesel Euro 4 e 5 e la spaccatura tra i partiti sul futuro del ticket - «i contatti con la Lega sono continui e sono ottimista». Già nei giorni scorsi Letizia Moratti aveva dichiarato che «Ecopass faceva parte del patto elettorale e non c’è bisogno di richiamare nessun partito al rispetto di un patto». Tant’è, dopo la spaccatura di lunedì scorso Pdl e Lega si presentano all’incontro di lunedì con le armi affilate. E a sentire entrambe gli schieramenti, le voci di un accordo facile sono inesistenti. Su un punto il Pdl non arretra: «O togliamo le deroghe tutti insieme o nessuno». Non vuol restare col cerino in mano, presentandosi in campagna elettorale con la difesa di Ecopass a tutti i costi e la Lega a sparare (come fa da due anni) contro un provvedimento impopolare. La discussione sulle vie di uscita è iniziata già dalla mattina in giunta. Per mediare le posizioni il sindaco propone di separare la questione deroghe e il futuro di Ecopass, scrivendo già da ora un patto sulle misure anti-smog da proporre per il prossimo mandato. Per convincere la Lega a non sparare sul ticket (giocando ad armi pari col Pdl) è arrivato a rispolverare l’idea del referendum tanto cara al Carroccio, per far decidere ai milanesi se salvare il ticket o puntare nel 2011 su altri strumenti anti-smog. Tra le ipotesi sul tavolo anche le targhe alterne dopo un tot di giorni con i livelli di Pm10 alle stelle, o il centro chiuso ma a pagamento per le auto inquinanti (anche se hanno il permesso). A tutte, spiegano i pidiellini, la Lega risponde picche.
La Moratti difende la posizione: eliminare subito le deroghe prima che lo imponga il Tar l’8 giugno, e per rispondere coi fatti alle denunce e ai richiami dell’Ue («sono il responsabile della salute dei milanesi» ha ricordato ai presenti). Il Pdl ha proposto che sia lei ad accollarsi il provvedimento, per non mettere la firma dei partiti su una scelta taglia-voti - che pure colpirebbe 14.500 auto al giorno - ad un anno dalle elezioni. Ma la Moratti non ci sta: senza il sostegno della maggioranza farò un passo indietro. L’assessore del Carroccio in giunta, Massimiliano Orsatti, ha ribadito: «Siamo contrari a Ecopass, è un esperimento che va superato» la discussione sulle deroghe sì, deroghe no «non ci appassiona, le tolgano pure, non faremo le barricate, ma continueremo a dire che preferiamo il centro chiuso alle auto».
Per trovare una squadra prima di lunedì, la Moratti ha sentito al telefono ieri il segretario regionale della Lega Giancarlo Giorgetti, che se non parteciperà all’incontro e delegherà il capogruppo «giamburrasca» Matteo Salvini.

Che ieri ha assicurato: «Supereremo ogni problema, alla Lega interessa che si guardi avanti perché Ecopass è superato e sono sicuro che troveremo una soluzione». E puntualizza: «Non saremo noi della Lega a creare problemi». Lasciando intendere che la divisione interna al Pdl rischia di mandare a monte tutti i tentativi di mediazione del sindaco.

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