Litigate bestiali per Fido? Tutta colpa del condominio

C’è chi litiga per il gallo che canta alle quattro del mattino e chi non sopporta quelli che abbandonano gli escrementi del proprio cane sul marciapiede. Ma c’è anche chi non ama gli animali e fa di tutto per accopparli quando può, oppure li usa come strumento di ricatto per il proprio tornaconto. A parte, il capitolo enorme sui maltrattamenti: in molti ancora pensano che gli animali, cani e cavalli in primo luogo, siano degli oggetti da gestire a proprio uso e consumo. E i 187 legali che lavorano (gratis) per l’«Associazione italiana Difesa animali e ambiente» in 180 province italiane, ne vedono e ne sentono di tutti i colori. Qualche caso, anche esilarante, lo raccontiamo a parte in questa pagina, tanto è assurdo ed esagerato. Ma nel complesso la nostra società è litigiosa in ogni settore, animali compresi. E nel 2010 le cause risolte dal tribunale degli animali sono lievitate del 15% rispetto al 2009 e se ne contano ben 46.250. La fanno da padrona le liti condominiali (36.520), seguite da controversie per cavalli (1.403) spesso maltrattati e abbandonati quando sono vecchi e inutili.
Ma cosa succede in condominio? Di tutto e di più. Sono spesso gli amici più fedeli dell’uomo ad essere bersagliati di accuse (23.500 ricorsi) seguiti dai felini (8.640). In coda i pennuti (815 ), gli uccelli (2.378) e i furetti, tutti animali che scatenano le ire funeste di interi condomini. Ma a volte basterebbe un po’ di buon senso per risolvere la questione, senza scomodare un avvocato. Per esempio, a Busto Arsizio (Milano) un uomo, la cui finestra dava su un pollaio, ha scomodato le Fiamme Gialle perché esasperato dal canto dei galli del vicino. E che dire di quel contadino che in Sardegna aveva aperto un pollaio con cento galletti americani nel centro del paese? C’era stata una vera ribellione di massa risolta dal Comune che ha offerto al proprietario dei pennuti un’area più appartata. «Noi pensiamo innanzitutto al benessere degli animali – ammette Lorenzo Croce, presidente dell’Aaida – ma c’è anche una parte di padroni maleducati che non rispetta le più elementari regole di buon senso e alimenta un clima di caccia alle streghe che si potrebbe evitare».
Però l’intolleranza resta la bestia nera più difficile da estirpare. «Adesso che arriva la primavera – racconta Croce - si scatena una lotta contro i cani perché con le finestre aperte si sentono di più e molta gente non sopporta i loro guaiti». Poi esistono rancori antichi, incomprensioni tra coppie dove molto spesso l’animale diventa uno strumento per risolvere un conflitto tutto personale. C’è un uomo, per esempio, tutt'ora in causa contro la sua compagna. Lei lo ha lasciato portandosi via il cane che lui le aveva regalato. L’uomo però rivendica il diritto di riavere il cane, vorrebbe almeno rivederlo, ma la sua ex, attualmente riaccasata con un nuovo compagno, non ci sente. E la controversia diventa difficile da definire. Ma le storie di coppie che litigano per il peloso di famiglia sono ormai quotidiane.

Un cane bulldog inglese per esempio, è stato rapito dalla ex di un medico di Como, dopo essersi trasferita in Svizzera. Una sottrazione indebita che ha scatenato le ire del medico. Avvertito il tribunale degli animali e la polizia, il cane è stato restituito al legittimo proprietario ma solo dopo un lungo appostamento a Lugano.

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