Il Lodigiano assediato dalle nutrie: via libera alla caccia

LodiHanno dei musetti teneri teneri, ma sono una vera calamità naturale. Catturate con le gabbie o impallinate non fa molta differenza, l’importante è levarsele di torno. Il lodigiano dichiara guerra alle nutrie. Comunemente conosciute con il nome di «castorini», questi roditori furono importati dal Sud America per la loro pelliccia ma, dismessi gli stabilimenti, invece di sostenere le spese di soppressione e smaltimento delle carcasse, gli allevatori preferirono liberare gli animali nelle campagne. Non si poteva agire in maniera peggiore. Una catastrofe: nel 2000 si stimavano circa 250 milioni di esemplari sul territorio europeo. Vuoi l’assenza di predatori e l’habitat favorevole, le nutrie sono diventate una specie infestante. Se i ratti alla vista dell’uomo scappano a gambe levate, scordatevelo con le nutrie: se per disgrazia ci si imbatte in uno di questi «toponi» con i cuccioli al seguito, «Micky Mouse vi aggredirà come un leone».
E gli agricoltori del lodigiano ne sanno qualcosa. Argini dei fossi devastati, campi rovinati e via dicendo. Che fare? Semplice: se con le zanzare ci si arma di spray e paletta, con le nutrie si «lavora» di gabbia e fucile. All’inizio del 2009 nella sola provincia di Lodi sono stati abbattuti circa 11mila esemplari: 10.129 con le gabbie e il restante dai cacciatori. Già perché con l’apertura della stagione venatoria i 1.800 cacciatori lodigiani sono autorizzati a sparare a questi animali infestanti. Ma nel corso dell’anno la mattanza è continuata. Perfino i sindaci sono autorizzari, dietro l’emissione di una precisa ordinanza, a contattare la polizia locale provinciale per fare «pulizia».
«Attualmente la Provincia ha disposto un piano integrato con i Comuni per riuscire a risolvere questo problema - spiega il comandante di polizia locale provinciale di Lodi, Arcangelo Miano -. I Comuni potranno disporre di selecontrollori, ovvero di cacciatori selezionati all’abbattimento. Oltre ai problemi corsi d’acqua questi animali sono molto pericolosi sulle strade.

Attraversando rappresentano un pericolo per gli automobilisti, ma ancora di più per i motociclisti. Possiamo constatare che da quando abbiamo adottato questa soluzione, sul territorio riscontriamo un miglioramento della situazione».

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