Per questa sera non tirate le orecchie ai vostri figli. Tra gli studenti italiani, infatti, i ragazzi lombardi sembrano avere una marcia in più.
Lo rivelano i dati Pisa 2006, presentati ieri mattina al Museo della Scienza e della Tecnica. Ecco la fotografia che ne emerge: gli studenti italiani nelle materie scientifiche sono più somari dei cugini europei. Rispetto ai connazionali però, i lombardi hanno una media più alta.
L'indagine, promossa dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo internazionale (Ocse), è stata condotta su 57 Paesi. In altre parole, analizza i quindicenni che rappresentano il futuro di quegli Stati che, insieme, formano il 90 per cento delleconomia mondiale. Per la Lombardia hanno partecipato 54 scuole, con 1.524 alunni, un campione rappresentativo di 69.525 studenti.
Tre le aree al centro dellinteresse dell'indagine: la comprensione della lettura, della matematica e delle scienze. «Abbiamo fatto questa scelta - spiega Roberto Ricci, membro del team di statistici che ha curato l'analisi - perché queste sono le competenze chiave che i giovani che a quindici anni scelgono di abbandonare la scuola per entrare nel mondo del lavoro, devono avere».
Ma cosa emerge da questi dati? Innanzitutto che i nostri ragazzi sono promossi in scienze. La Lombardia totalizza 499 punti, in linea con i paesi Ocse e con il Nord ovest (501 punti), al di sotto del Nord est, che ha un punteggio medio di 520, ma decisamente superiori alla media italiana pari a 475. Considerando anche le altre capacità valutate, emergono differenze a seconda della scuola frequentata: mentre gli studenti lombardi dei licei e degli istituti tecnici hanno prestazioni che superano o si avvicinano alla media Ocse (corrispondente a 500 per le scienze, 498 per la matematica e a 492 per la lettura), totalizzando 561 punti per la lettura, 534 per la matematica e 558 per le scienze, gli studenti degli istituti professionali si collocano al di sotto della media (435 per la lettura, 437 per la matematica, 453 per le scienze). La situazione peggiora per gli alunni dei centri di formazione professionale, che totalizzano 356 punti per la lettura, 374 per la matematica e 376 per le scienze.
Le ragazze battono i colleghi nel campo della lettura e si aggiudicano un testa a testa nelle altre materie che, nel resto d'Italia, vengono dominate dai ragazzi. «Sono orgogliosa dei miei studenti - ha commentato Anna Maria Dominici, direttore generale dellUfficio scolastico della Lombardia - ma non mi accontento e guardo già avanti, verso le prossime rilevazioni».
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