Rafforzare la cooperazione economica, umanitaria e di pace fra le due sponde del Mediterraneo. E rinsaldare il dialogo con esponenti di governo, leader delleconomia e intellettuali di tredici Paesi che gravitano su quel bacino. Sarà questo il leit-motiv del Laboratorio Euromediterraneo che - giunto alla quarta conferenza annuale - partirà oggi a Milano, a Palazzo Mezzanotte, in Piazza Affari. Apertura dei lavori in mano al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, da sempre uno dei più attivi protagonisti internazionali dellavvenimento.
Daltra parte è proprio la Regione Lombardia a vantare i maggiori rapporti commerciali con i Paesi del Mediterraneo, registrando da sola il 23% di tutte le importazioni italiane da quellarea e il 30% di esportazioni per quella zona. Impegnato su vari fronti a favore della collaborazione con i Paesi mediorientali, lesecutivo regionale dallanno 2000 al 2008 ha investito 13 miliardi di euro in vari ambiti, tra cui rientra il fondo «Euromed», per sviluppare linternazionalizzazione delle imprese lombarde e italiane e la cooperazione internazionale nellarea mediorientale.
Con una rete di relazioni costanti e missioni istituzionali in corso da vari anni, la Lombardia da tempo si concentra sugli incentivi alle imprese e i progetti di cooperazione decentrata: oltre una ventina in Egitto, Marocco, Tunisia, Irak, Israele, Siria, Palestina, Libano e Albania.
«Europa e Mediterraneo - afferma il presidente Formigoni alla vigilia della due giorni - sono due realtà tra loro inscindibili: lavanzamento del processo di integrazione europea e lo sviluppo della cooperazione con il Mediterraneo sono oggi per lEuropa, e per lItalia in particolare, due grandi obiettivi geopolitici complementari ed essenziali».
Oltre a un folto parterre internazionale, non mancheranno allappuntamento esponenti di rilievo delluniverso politico ed economico italiano: saranno presenti il ministro delle Politiche comunitarie Emma Bonino, il viceministro per gli Affari Esteri Ugo Intinti, la.d.
La conferenza assume una particolare importanza in un momento cruciale nei rapporti fra i Paesi mediorientali e lOccidente e in una fase delicata per gli equilibri diplomatici internazionali.
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