«Ci avviciniamo al traguardo del milione di presenze in Lombardia», stima Gian Carlo Blangiardo, docente di Demografia all’Università Bicocca. Previsione del numero di immigrati in regione, un anno dopo l’allargamento a Est dell’Unione Europea. Sono quasi 940mila gli stranieri sul territorio, il 45 per cento vive a Milano e provincia. Il dato è particolarmente interessante perché, spiega Blangiardo, «per la prima volta si raggiunge la soglia di uno straniero ogni 10 abitanti, contro la media comunitaria pari al 6 per cento». Il settimo rapporto dell’Osservatorio regionale per l’integrazione la multietnicità (Ismu - Regione Lombardia) conferma lo scenario a cui il Nord del resto è abituato da tempo. I flussi in entrata sono ancora in aumento (più 9,1 in un anno). Nella sola provincia di Milano, dove risiede circa la metà di tutti gli immigrati, si contano ormai 422mila presenze; in città, invece, 212mila.
Diverse le considerazioni sul fenomeno dei clandestini. A luglio 2007 sarebbero 130mila, 22mila in meno rispetto al 2006, eppure la diminuzione tradisce le aspettative. «Merito dell’ingresso di romeni e bulgari nell’Ue, ma soprattutto dovuto alla recente sanatoria che ha riguardato 44mila persone - annotano i ricercatori -. Dunque, calcoli alla mano, nel 2007 si sono avuti più di 40mila arrivi di irregolari. Nel capoluogo almeno 37mila».
Tralasciando la crescita dei lavoratori contrattualizzati, il primato di alunni stranieri della scuola lombarda e la crescente partecipazione alla vita civile (21mila gli immigrati che a Milano hanno votato alle Politiche), colpiscono le cifre relative alla sanità. «Eclatante», secondo l’indagine, l’aumento di ricoveri in day hospital nella fascia 65-74 anni: dall’1,4 per cento del 2003 al 15,1 delle ultime statistiche. Facile intuire i costi per la collettività. Così come s’impennano le degenze ospedaliere tra i 45 e 64 anni: dall’8,2 al 12,9% nello stesso periodo. Attenzione alle nascite di bambini stranieri, ormai al 14,3 per cento del totale lombardo. Evidente il «caso» dei romeni, quadruplicati i neonati in 4 anni (da 396 a 1.327). Commenta questi dati l’assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale, Gian Carlo Abelli: «Diventa necessaria, e noi siamo favorevoli, la responsabilizzazione dell’utenza immigrata.
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