Enrico Lagattolla
Al di là delle ipotesi, la loro certezza è questa: per il disastro di via Lomellina «non si può escludere che vi sia una responsabilità primigenia dellAem». Poche righe soltanto, in tre pagine che sono un duro atto daccusa. Due famiglie che fino al 18 settembre scorso abitavano al civico 9, accanto a quello accartocciato da unesplosione che uccise quattro persone, presentano ora un esposto in Procura contro il gestore del gas, per concorso in omicidio colposo plurimo e disastro colposo. «A prescindere - scrivono - dalla natura del comportamento del soggetto che abitava nellappartamento ritenuto epicentro dellevento». Ovvero, anche qualora fosse provato che Esmeralda Sfolcini decise di suicidarsi col gas.
Il punto è che «lazienda erogatrice non può accontentarsi di aver visionato lo stato dei luoghi al momento della fornitura, ma questattività deve essere continua e prevedere ladozione di tutti quei sistemi e quelle misure che siano idonei a salvaguardare la sicurezza \, che non è sottoponibile a valutazioni di costo o economicità del servizio». Anche perché, fanno notare, «lAuthority per lenergia impone che una quota della bolletta sia destinata allammodernamento dei sistemi di sicurezza della rete». Operazione che, dal 2002, «è stata sospesa». E citano una sentenza del tribunale civile sullesplosione avvenuta in un condominio di viale Monza sei anni fa.
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