Londra e Washington: obiettivo legittimo eliminare Gheddafi

L’ufficio del leader libico Muammar Gheddafi, bombardato lunedì a Tripoli dalle forze della Nato, costituisce un «obiettivo legittimo». È l’opinione espressa dai ministri americano e britannico della Difesa, Robert Gates e Liam Fox.
Secondo Fox, ci sono stati dei «progressi» in Libia negli ultimi giorni, soprattutto a Misurata; per il ministro britannico, il regime è ormai «sulla difensiva». Mentre la Nato ribadisce l’efficacia delle sue azioni militari in Libia e si prepara a inviare un emissario presso il Cnt a bengasi, le forze governative libiche sono tornate però ad attaccare il porto di Misurata, terza città del Paese in mano ai ribelli e sotto assedio da due mesi. Qui i razzi Grad sparati dalle forze gheddafiane hanno ucciso alcuni rifugiati nordafricani che attendevano in porto l’arrivo di una nave umanitaria dell’Oim, costretta ad allontanarsi lasciando a terra circa duemila persone; un primo bilancio parla di tre vittime e diversi feriti. La nuova offensiva lealista contro Misurata è stata confermata dalla Nato, nonostante nei giorni scorsi sia stato annunciato il ritiro delle truppe di Gheddafi dalla città.
Mentre si continua a combattere, un importante sviluppo della crisi libica viene da Bruxelles.

La Nato ha intenzione di inviare un suo rappresentante a Bengasi per stabilire contatti politici con il Consiglio nazionale di transizione. Gheddafi intanto, preso nel mirino occidentale, ha chiesto aiuto alla Russia («convochi un Consiglio di sicurezza straordinario») e all’Unione Africana.

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