Londra, è morto Humphrey il gatto più famoso del regno

Aveva 18 anni e si era insediato a Downing Street nel 1989, godendo i favori della Thatcher e di Major. Ma nel ’97 era stato sfrattato dai Blair

Londra, è morto Humphrey il gatto più famoso del regno

Humphrey, il gatto randagio che nel 1989 si era insediato a Downing Street e che nel 1997 è stato sfrattato dalla famiglia Blair, è morto. Aveva 18 anni ed era il felino più famoso del Regno Unito. L’annuncio ufficiale del decesso lo ha dato un portavoce del governo, mentre il quotidiano The Sun gli rende omaggio titolando «il mondo della politica piange una leggenda».
È morto pacificamente nel sonno nel luogo segreto dove era stato mandato in esilio dall’insofferente moglie del premier, Cherie Blair. Prima dell’arrivo dell'allora giovane primo ministro laburista e della sua numerosa famiglia, Humphrey aveva goduto dei favori di due premier conservatori, Margaret Thatcher e John Major ed era stato nominato «acchiappatopi capo dell’ufficio di gabinetto». La sua improvvisa sparizione da Downing Street, appena sei mesi dopo l'arrivo dei Blair, aveva suscitato un furore nazionale e perfino un’interrogazione parlamentare da parte del conservatore Alan Clark che nell’aula dei Comuni aveva tuonato: «Dimostrateci che Humphrey è vivo». Blair si era difeso facendo dire a un suo portavoce che il gatto era stato trasferito a casa di una dipendente di Downing Street per ordine del veterinario. «Vive in un quieto angolo suburbano ma la sua salute è pessima. È vecchio e ha bisogno di riposo», aveva detto il portavoce, ma i sospetti non si erano placati fino a che Downing Street, per dimostrare che Humphrey era ancora vivo, non aveva diffuso una foto del felino bianco e nero con accanto copie dei giornali del giorno, come si fa nei sequestri di persona.
Humphrey era arrivato giovanissimo al numero dieci di Downing Street, dove il capo del governo di Sua Maestà ha residenza e ufficio, e aveva conosciuto i suoi giorni migliori sotto John Major che nel 1996 lo aveva addirittura voluto in primo piano sul suo cartoncino natalizio. E come tutti i grandi personaggi, non aveva potuto sottrarsi alle attenzioni della stampa.

Nel 1994 era stato accusato di aver sterminato una nidiata di pettirossi, ma in sua difesa si schierò Major. «Il mio gatto non è un serial killer. I pettirossi sono morti per cause naturali», aveva dichiarato il premier dopo aver svolto un’approfondita indagine sul caso.

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