Londra - Potrebbe essere un telefonino, dimenticato imprudentemente acceso da un passeggero, la causa della tragedia appena sfiorata settimana scorsa all’aeroporto di Heathrow. È questa una delle ipotesi più accreditate al vaglio degli inquirenti, incaricati di scoprire i motivi che hanno costretto all'atterraggio di emergenza un Boeing 777 della British Airways proveniente da Pechino. Una telefonata, quanto mai inopportuna, ricevuta proprio durante la fase di atterraggio, che avrebbe mandato in tilt i sistemi informatici dell'aereo.
Sia gli ispettori che la compagnia di bandiera britannica per il momento non si sbilanciano. Ammettono sì che esiste la possibilità di un'interferenza da parte di un dispositivo telefonico, ma per ora preferiscono non trarre conclusioni. Come noto, è vietato lasciare accesi i cellulari a bordo, tanto più pericoloso utilizzarli in quanto il loro segnale rischia di causare grossi problemi alla strumentazione dei velivoli. Come il black-out, l'improvviso collasso, accusato giovedì scorso dai motori e dagli altri sistemi elettronici del Boeing 777. Una similitudine che ha spinto gli inquirenti a non escludere la pista telefonino. Ad accreditare quest'ipotesi - ricorda il Sun - esiste un precedente avvenuto non più tardi di due mesi fa. Una signora, Susan Archibald, in linea con il call-centre della British Airways per scoprire dove fossero finiti i suoi bagagli, dopo 20 minuti di attesa era stata messa in comunicazione con la cabina di pilotaggio di un'aereo in fase di decollo.
Anche in quel caso si trattava di un 777 parcheggiato sulla stessa pista dell'ultimo incidente. «All'improvviso ho sentito un uomo dire: “Passeggeri ed equipaggio pronti al decollo per questo volo Londra-Los Angeles”. Poi la telefonata si era interrotta», ha raccontato la donna al tabloid. Da qui i sospetti degli inquirenti e le rassicurazioni della compagnia aerea. «Studieremo questo incidente telefonico avvenuto lo scorso novembre nell’ambito della nostra indagine», il commento di un portavoce della Ba, secondo cui la telefonata della donna sarebbe finita - per un problema di linee - «al cellulare rimasto acceso nella giacca di un pilota».
Conferme sull'attendibilità dell'ipotesi arrivano anche da un tecnico della Boeing, citato sempre dal Sun, che spiega come «un possibile problema nelle comunicazioni verrà esaminato più delle altre ipotesi».
Nel frattempo il pilota dell'aereo, Peter Burkill, sta vivendo giorni di gloria. Richieste di interviste, fotografie da prima pagina, i complimenti del primo ministro Gordon Brown, le parole del numero uno della Ba, Willie Walsh, che ha definito il pilota e l'equipaggio «eroi».
Doverosi riconoscimenti per un atterraggio fuori pista avventuroso quanto efficace che ha salvato la vita a 136 persone.
Anche Burkill non ha voluto fornire alla stampa alcuna informazione sull'incidente, limitandosi a ricordare che «c'è un'indagine in corso». Ma si sa che è già stato interrogato dalle autorità competenti per oltre cinque ore, in un luogo segreto poco fuori Londra.Difficile ipotizzare quando si concluderà l'inchiesta.
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