Londra Lo spettro della bancarotta sulla campagna dei laburisti

Una data certa ancora non c’è, ma la Gran Bretagna è entrata due giorni fa in piena campagna elettorale, con conservatori e laburisti che si scontrano sui piani di tagli alla spesa pubblica e alle tasse, senza esclusione di colpi. Il Labour spera ancora di sovvertire i sondaggi, ma secondo il «Times» le casse del partito stanno per esaurirsi e una costosa campagna contro i Tory potrebbe portare il partito di Gordon Brown alla bancarotta. Il voto per le politiche deve tenersi entro la prima metà di giugno - ma in molti parlano del 6 maggio come data più probabile - e le ostilità si sono aperte con il nuovo anno: i laburisti hanno detto che le promesse elettorali di spesa, contenimento del deficit e di tagli alle tasse fatte dal leader dei conservatori David Cameron mancano di una copertura di 34 miliardi di sterline. «Possono appena spiegare come pagheranno per un quarto delle loro promesse degli ultimi due anni, un pacchetto da 45 miliardi. Ciò significa un divario di credibilità da 34 miliardi», ha detto il cancelliere dello Scacchiere Alistair Darling. «Spazzatura», ha risposto il leader conservatore. E Brown ha promesso battaglia fino all’ultimo voto. Ma sulla strada di un colpaccio laburista alle urne, si alza anche lo spettro delle casse dissanguate: secondo il quotidiano Times, i conservatori stanno per scatenare un volume di fuoco propagandistico che sarà tre volte quello dei laburisti, e se Brown e i suoi vorranno controbattere ci sarà bisogno di tanti soldi. Il problema è che il partito non ne ha. Due giorni fa i conservatori hanno fatto spuntare enormi manifesti con il volto del leader David Cameron in mille località diverse della Gran Bretagna. Soltanto questo blitz costa alle casse del partito 400.000 sterline, e i conservatori contano di incassare finanziamenti per 25 milioni in questa campagna elettorale.

David Blunkett, che guida la campagna laburista, ha ammesso che il suo partito dispone al momento soltanto di otto milioni di sterline, che potrebbero arrivare a dieci soltanto se le donazioni saranno particolarmente generose. In primavera, a un’eventuale sconfitta elettorale, i laburisti potrebbero dover aggiungere anche il collasso finanziario.

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