Lopez alle prese con le nozze tra il «Moro» e Beatrice d’Este

Lo sposo è uno dei più potenti e temuti dello scacchiere politico europeo, il suo Stato fra i più fertili e popolosi d’Occidente, il tesoro che amministra tra i più ricchi del mondo. La sposa è appena quindicenne, è figlia dell'alta aristocrazia ferrarese, e a dispetto della giovane età, affatto immatura d’ingegno o d’ambizione. Sono Ludovico il Moro, signore di Milano, e Beatrice d’Este, figlia di Ercole, duca di Ferrara: la loro unione, frutto della ragion di Stato e delle alleanze dinastiche, la più intricata e chiacchierata della Milano rinascimentale. Nell’ultimo libro di Guido Lopez «Festa di nozze per Ludovico il Moro» (Mursia, pagg. 170, euro 18) - che stasera alle 18.30 sarà presentato alla Libreria Mursia, via Galvani 24 - balli di corte, intrighi di potere e pettegolezzi d’alto rango si intrecciano tra le lussuose stanze del Castello Sforzesco. Acuto osservatore e appassionato studioso delle Humanae litterae, Guido Lopez si imbatte questa volta nel duplice matrimonio sforzesco-estense.

Un vivido e appassionante racconto sui fasti nuziali alla corte del Moro, l’ultimo autentico duca di Milano, corredato da disegni, dipinti, miniature d’epoca e da un ricco ventaglio di fonti (lettere private, diari di viaggio, dispacci di corte conservati negli Archivi estensi, cui si aggiungono le minuziose cronache dello storico di corte Tristano Calco, in traduzione moderna e nel testo originale latino), che di inventato o romanzato non ha nulla, se non il distacco ironico consentito dalla scienza del poi.

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