Lotta alla mafia: presi otto boss al giorno, 681 detenuti al 41 bis

Il ministro dell'Interno e il Guardasigilli a Palermo. Riunito il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica a Palermo. Maroni: "Tra il maggio 2008 e il 31 luglio del 2010 sono stati 6433 i mafiosi catturati e 26 dei 30 latitanti più pericolosi. Sequestrati beni per 15 miliardi". Alfano: "Lotta alla criminalità priorità del governo". A Corleone "bottega della legalità" nella palazzina di Provenzano

Lotta alla mafia: presi 
otto boss al giorno, 
681 detenuti al 41 bis

Palermo - In media sono stati catturati otto mafiosi al giorno e un superlatitante al mese". Il ministro dell'Interno Roberto Maroni nella conferenza stampa tenuta al termine della riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica a Palermo, non usa mezze parole ma fa parlare i fatti, le cifre. In particolare tra il maggio del 2008 e il 31 luglio del 2010 sono stati 6433 i mafiosi catturati e 26 dei 30 latitanti più pericolosi. Sono stati inoltre sottratti alle cosche 32.799 beni per un valore di quasi 15 miliardi di euro (tra sequestrati e confiscati).

La scelta di Palermo "Per la prima volta - ha sottolineato Maroni - abbiamo organizzato fuori Roma la tradizionale riunione del comitato e la scelta di Palermo ha un valore simbolico per evidenziare l'importanza che il governo annette alla lotta alla criminalità organizzata e per illustrare i risultati assolutamente lusinghieri raggiunti in questi due ultimi anni". Il ministro ha anche ricordato che "ammonta a 2,2 miliardi di euro la consistenza del Fondo unico giustizia alimentato dai depositi bancari e postali sequestrati alla criminalità organizzata: speriamo che entro fine anno queste risorse vengano distribuite ai ministeri di interno e giustizia per compensare i tagli determinati dalla manovra finanziaria".

Alfano: "Priorità il contrasto alla criminalità" "La scelta di Palermo come sede del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza sottolinea come per il governo il contrasto alla criminalità organizzata sia un punto principale alla linea di condotta", ha aggiunto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, al termine della riunione.

"Risultati straordinari" "I risultati del contrasto alle mafie - ha spiegato Alfano - sono straordinari: è stato approvato il più grande sistema normativo contro la criminalità organizzata dai tempi di Falcone e lo abbiamo fatto senza che il giorno prima vi fosse stata una strage". C'é stata, ha proseguito, "un'importante semina legislativa ed il raccolto lo abbiamo registrato in termini di arresti di latitanti e sequestri di patrimoni ai criminali. Per questo ringrazio la magistratura e i vertici delle forze dell'ordine e dei servizi segreti".

L'irrigidimento del 41 bis è stato uno dei punti perseguiti nella lotta alla criminalità organizzata, ha detto il Guardasigilli, ricordando che oggi sono 681 (tre donne) i detenuti sottoposti a regime speciale.

Detenuti e nuove carceri Sono 68121 i detenuti ospitati nelle carceri italiane, che hanno una capienza regolamentare di 44576 posti. Dei detenuti, ha spiegato Alfano, "24675 sono stranieri e 28941 sono in attesa di giudizio". Il piano straordinario sulle carceri, ha aggiunto "procede bene, il commissario ha sentito tutte le Regioni e siamo pronti a partire con l'edificazione di nuovi di nuovi padiglioni e nuovi istituti".

Immigrazione: sbarchi calati dell'88% "Contro l'immigrazione clandestina abbiamo raggiunto risultati significativi: dal primo agosto 2009 al 31 luglio di quest'anno sono sbarcate in Italia 3.499 persone, con un calo dell'88% rispetto alle 29 mila del periodo 1 agosto 2008-31 luglio 2009". A fornire il dato, dopo le ultime polemiche, è Roberto Maroni.

Il caso Turchia "L'accordo con la Libia - ha spiegato Maroni - funziona molto bene ed intendiamo applicare intese simili anche in altri paesi come la Turchia, da cui si registra un lieve aumento degli sbarchi in Puglia, meno di mille persone nel 2010". Ciò, ha aggiunto il ministro, "deriva dai rapporti fra Grecia e Turchia e di questo ci occuperemo a settembre con un'azione politica per evitare che la piccola breccia aperta possa diventare significativa".

Corleone, "bottega della legalità" nella palazzina di Provenzano Nel pieno centro di Corleone una palazzina di due piani confiscata alla famiglia di Bernardo Provenzano è diventata la Bottega dei saperi e dei sapori, gestita dall'associazione laboratorio della legalità. Metterà in vendita prodotti provenienti dalle terre sequestrate a Cosa nostra. La struttura è stata inaugurata dai ministri Maroni e Alfano, alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, del capo della polizia, Antonio Manganelli, del comandante dei carabinieri, generale Leonardo Gallitelli, del comandante della guardia di finanza, generale Nino Di Paolo. Grande agitazione e dispiegamento delle forze dell'ordine, nelle anguste stradine del paese natale di Provenzano. Con tiratori scelti sul tetto della palazzina di due piani inaugurata. Scarsa invece - forse anche perché ferragosto - la partecipazione dei corleonesi all'evento. "La Sicilia - ha detto Maroni - è ormai la mia terra di adozione: sono venuto più qui in questi due anni che a Bergamo e a Brescia". Oggi, ha sottolineato, "é un momento commovente, l'inaugurazione di questa bottega è un atto simbolico molto importante che evidenzia lo sforzo fatto per sequestrare i beni ai mafiosi e metterli a disposizione della comunità".

Da parte sua Alfano ha parlato di "giorno bellissimo per i siciliani onesti, in cui si conferma la linea del governo di usare i beni della mafia contro la mafia. Significa che i siciliani sono in grado di liberarsi della tenaglia mafiosa anche con gesti come quelli di oggi".

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