Roma

Lovari: sì ai Pacs la Legge Storace però non si tocca

Lidia Scognamiglio

Sì alle coppie di fatto, ma la legge Storace non si tocca. Anche il Nuovo Psi si inserisce nell’acceso dibattito scatenato dalla proposta dell’assessore regionale al Bilancio, Luigi Nieri, di fare del Lazio la regione pilota in materia di Pacs per le coppie di fatto.
«Sono favorevole ai patti civili di solidarietà sia per le coppie etero sia omosessuali, e mi batterò in consiglio comunale per la conquista dei diritti civili». È proprio in nome di questa battaglia che Gian Roberto Lovari, ex capogruppo capitolino di Forza Italia, ha deciso, solo pochi giorni fa, di abbandonare il suo partito per fondare il gruppo del Nuovo Psi in Campidoglio.
«Si tratta di un semplice allargamento dei diritti che non toglie nulla a quelli della famiglia tradizionale». Donato Robilotta, capogruppo regionale del Npsi, appoggia le posizioni di Lovari, precisando, però, che voterà a favore dei Pacs solo se verrà stralciata la parte in cui si chiede di cancellare la legge sulla famiglia: «È sbagliato fare una guerra di religione. Sono d’accordo sui patti civili di solidarietà, ma perché mettere in contrasto questi diritti con quelli della famiglia? Perché cancellare un’ottima legge come quella della giunta Storace?». Del resto Robilotta aveva già ribadito come, nonostante l’impegno nel processo di unità socialista, non dimenticherà i cinque anni della giunta Storace, ricordati come «esaltanti». Il Nuovo Psi continua, infatti, a rimanere nel centrodestra capitolino, nonostante le ultime incomprensioni su temi chiave, quali la procreazione assistita, il partito unico e i Pacs. «Sarei felice se a Forza Italia terminassero i nervosismi per ritornare alla politica - spiega Lovari -. Sorprendersi per la mia uscita non è giusto, perché sono sempre stato socialista. Per delle forze politiche, come quelle della Casa delle libertà, che si dichiarano liberali, il rispetto per le scelte altrui dovrebbe essere un principio cardine». «E poi - continua il nuovo capogruppo comunale del Npsi - in cinque giorni che ho lasciato il partito ho partecipato a più riunioni che in sei mesi a Forza Italia». Immediata la risposta degli azzurri capitolini, i consiglieri Fabio De Lillo, Giuseppe Failla e Pasquale De Luca: «Forza Italia ha sempre rispettato le anime che hanno contribuito alla sua nascita e alla sua crescita. Non capiamo il malcontento di Lovari, quando è stato difeso e sostenuto dal gruppo al costo di lacerazioni interne fortissime. Da ora il partito deve rinsaldare le fila e impegnarsi con chi è sempre stato fedele chiudendo con il malcostume di chi salta all’ultimo momento nella barca del vincitore». Robilotta intima agli azzurri di moderare i toni contro Lovari perché «sanno bene che il partito del premier ha goduto per anni dei voti dei socialisti senza, però, dare spazio ai loro valori, idee e progetti».

Una scusa considerata «pretestuosa» dai consiglieri comunali di Forza Italia che ricordano a Robilotta le tante battaglie di civiltà e libertà combattute insieme, per non parlare delle presenze chiave di socialisti nella Cdl, come Cicchitto e Sodano.

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