Niente da fare, Cristiano Lucarelli proprio non riesce a sfilarsi idealmente i panni di subcomandante e Lìder Maximo. Lassai sinistrorso bomber del Livorno, che in settimana aveva condannato con grande responsabilità e maturità le ignobili scritte apparse nella città toscana contro la polizia, ieri è intervenuto sulla decisione presa dal Governo di chiudere al pubblico alcuni stadi italiani. E lo ha fatto nel suo stile, difendendo i diritti dei tifosi a cui è sempre stato molto legato.
Coerente con la linea di pensiero di cui non ha mai fatto segreto, Lucarelli ha infatti agitato la bandiera delluguaglianza, paventando perfino uno sciopero: «Rispettiamo le decisioni del Governo - ha esordito -, ma chiediamo che non ci siano discriminazioni tra stadi aperti e chiusi. Altrimenti potremmo anche fermarci noi per riflettere ancora una domenica».
Questa accorata e sanguigna arringa, però, non ha trovato il completo favore dellAssociazione Calciatori. LAic ha infatti ribadito lesigenza di trattamenti uniformi ma, per bocca del segretario Gianni Grazioli, ha escluso ogni possibilità di sciopero.
Lucarelli: «Stadi aperti oppure chiusi per tutti»
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