LUCARELLI: LA TV DENTRO I LIBRI

L’ultimo tentativo di far digerire i libri in televisione si chiama Milonga Station (martedì su Raitre, ore 23,40), in cui il giallista Carlo Lucarelli appende temporaneamente al chiodo il suo settore di stretta competenza e presta la propria indole affabulante al racconto dei classici della letteratura. Il pretesto di partenza è l'individuazione di una parola-simbolo ogni volta diversa che fa da traccia alle puntate, e in questo debutto si è partiti dal termine «eroe» che è servito ad avviare una sorta di racconto illustrato del romanzo di Hemingway Il vecchio e il mare. Lucarelli ci mette il suo tradizionale modo di porgersi, suggestivo e un po' cantilenante, prende pezzi del libro, li piega al ritmo che desidera dare al percorso narrativo, li alterna con qualche immagine del film tratto dal libro e interpretato da Spencer Tracy, a tratti sembra cadere nella compiaciuta tentazione di fare un po' «il Baricco» ogni volta che interrompe la camminata all'interno del locale arredato come una stazione ferroviaria e il suo sguardo fissa la telecamera per portare la nostra attenzione sulla titanica lotta del vecchio pescatore contro i pescecani che si stanno mangiando la grande preda faticosamente catturata. Poi si ferma di colpo, come se sentisse di non poter assumere su di sé e per troppo tempo tutto il carico dell'attenzione, sembra lasciarci ogni volta sul più bello, proprio quando il fiato del racconto dava l'idea di avere preso il giusto respiro, e a quel punto si passa ogni volta ad altro: può essere un diverso libro a cui fare cenno, come ad esempio Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu, può essere qualche pagina letta dagli attori Lorenza Indovina e Fabio Camilli, o un'intervista di Simona Vinci a uno scrittore di passaggio nell'immaginato «scompartimento ferroviario», o qualche stacco musicale o, ancora, un incontro con i partecipanti all'associazione «Libera» che lavorano sui terreni confiscati ai mafiosi. Dopodiché, tra un intermezzo e l'altro che vorrebbe sempre collegarsi al tema trattato ma non sempre ci riesce con la dovuta naturalezza, il racconto de Il vecchio e il mare riprende cercando di non perdere il filo ogni volta spezzato (non si interrompe così un'affabulazione, verrebbe da dire parafrasando Veltroni).

Milonga Station dà l'impressione di dover carburare meglio nei raccordi tra un segmento e l'altro della puntata, ma è un apprezzabile tentativo di fare un programma non sui libri ma dentro i libri, e per una volta gli intenti degli autori - che annunciano di non voler fare informazione ma suggestione - coincidono con l'impressione lasciata da questo debutto. Le prossime parole-guida saranno amore, anima, bellezza, clandestino, follia, ideale, libertà, male, tradimento.

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