Dal presidio di viale Abruzzi, venerdì notte, lhanno ripetuto più volte. Per arginare il fenomeno della prostituzione non serve colpire le lucciole, bisogna sanzionare i clienti. Il giorno dopo, arriva la risposta del vicesindaco Riccardo De Corato. Che «snocciola» i numeri di un mese ad alta densità di contravvenzioni: 217 multe in soli trenta giorni.
«Solo nel mese di settembre - spiega lassessore alla Sicurezza - la polizia municipale ha inflitto ben 217 multe ai clienti delle prostitute adescate sulle strade milanesi, a seguito del controllo di 796 veicoli e 818 persone». In media, quindi, più di 7 multe ogni 24 ore, 26 veicoli e 27 persone controllati al giorno.
Ma non basta. I numeri indicano che il fenomeno è in continua ascesa. Per De Corato, infatti, «si tratta di un dato che conferma una crescita tendenziale delle violazioni nel corso del 2007 di circa il 40 per cento». «Mediamente - aggiunge - quelle rilevate dal 1998 al 2006 si attestavano, infatti, ogni anno poco sotto le 2mila unità».
Un «mercato», quello del sesso a pagamento, estremamente difficile da arginare. A mancare sono gli strumenti normativi, e la polizia municipale sembra avere le mani legate. Perché «i vigili stanno facendo il massimo per contrastare questo fenomeno - continua De Corato -, avvalendosi del solo strumento a loro disposizione. Ovvero, lordinanza emessa dal sottoscritto nel 1998 come sindaco dagosto e fondata sulle inosservanze al codice della strada». Un espediente che - con tutta evidenza - non è sufficiente a scoraggiare le migliaia di clienti che ogni notte alimentano il circuito della prostituzione.
E se i limiti sono nelle legge - ragiona il senatore di Alleanza nazionale - è la legge che va ritoccata. Dunque, «la questione va risolta con modifiche legislative. E la vicenda di viale Abruzzi, con le prostitute che minacciano addirittura il ricorso agli avvocati, rende quanto mai necessario vietare la prostituzione per strada, come da tempo richiede il Comune». Un divieto, però, «che preveda un doppio regime sanzionatorio, sia per i clienti, sia per le prostitute, con pene progressive in caso di reiterazione del reato».
Ma non cè solo lallarme prostituzione.
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