Luciano Piccinelli: «Bene i nuovi presidi di tipo ambientale»

Il presidente del Collegio dei Geometri, Luciano Piccinelli, così commenta il nuovo Piano urbanistico, dopo la presentazione dell’ing. Tizzoni: «Facciamo una premessa: Genova deve avere il coraggio di prendere decisioni forti, per far reagire la città. Vogliamo una città che viva».
E allora?
«Non entro nel merito delle grandi strategie, trasporti, gronda e altre iniziative. Vorrei parlare dell’applicazione di queste nuove norme che dicono di voler sviluppare, ma non cementificare. Bisogna recuperare ciò che è necessario. E quindi anche il coraggio di riempire quelle zone abbandonate da anni, rimaste senza un’attenzione di qualcuno».
Si riferisce ai presidi ambientali?
«Esatto. Mi è sembrata questa una delle norme più interessanti e decisive. La possibilità cioè, di verificare certe aree, costruendo qualcosa che faccia rivivere questi spazi, che tenga impegnato, se così posso dire, il territorio».
Ci sono tuttavia controindicazioni?
«Bisogna stare vigili nel verificare attentamente l’eventuale sovrapporsi di diversi altri strumenti territoriali, perché il “Piano” potrebbe scontrarsi con diverse regolamentazioni di altri progetti precedenti».
Presidiare che vuol dire, presidente?
«Vuol dire che ci deve esser qualcuno che, appunto, lo presidi, lo segua, lo rivitalizzi, per evitare che vada in abbandono».
Qualche altra controindicazione in questo Piano?
«Se posso segnalare una nota stonata, essa riguarda i tempi e le scelte nella presentazione di questo Piano. Sempre al termine della legislatura.

Con le conseguenze, che si lavora sempre di fretta, con la preoccupazione per i tempi di realizzo, con l’assillo delle urgenze, senza poter ragionare con calma su temi e argomenti che riguardano fondamentalmente lo sviluppo e il futuro della città per tanti anni a venire».

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