Viviana Persiani
Tre istituzioni in perfetta sinergia unite dalla medesima passione per larte; questa mattina, l'assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi ha presentato lappuntamento di lunedì al Teatro degli Arcimboldi dove Lucio Dalla, accompagnato dalla Royal Philarmonic Orchestra, darà voce ad unoriginale rivisitazione dei suoi pezzi di repertorio strizzando locchio alla modernità. Lo straordinario concerto, organizzato in collaborazione con il Comune e con il sostegno di sponsor quali lUniversità Iulm, Bnl, Jbc, Vhernier, la Risanamento Spa e Pastificio Rana, è stato organizzato in favore del Fai, il Fondo per lAmbiente, per consentire il proseguimento degli interventi di restauro in fieri nelle proprietà della Fondazione aperte al pubblico. «Si tratta di unaltra occasione per consolidare il rapporto tra Comune e Fai - ribadisce Vittorio Sgarbi - inaugurando così, sotto i migliori auspici, anche lattività del Teatro degli Arcimboldi». «Non è la prima volta che presento dei concerti in favore del Fai - racconta il cantante bolognese -. Ma questo è un vero evento, durante il quale, oltre a osare artisticamente spingendo la mia arte nella dimensione della modernità, ben lontana dalle sproporzioni del modernismo, finalmente mi esibirò nel VI movimento di Vivaldi, rendendo omaggio ad un grande genio della musica che morì povero e compiendo un atto di fedeltà nei confronti della sua partitura originale».
In effetti, al concerto, il pubblico resterà stupito per le prove acrobatiche vocali e di stile di Lucio Dalla che, con laiuto dei settanta elementi dellorchestra inglese, traghetterà dalla musica leggera verso luniverso della lirica, rivestendo l'uomo moderno di classicità. «Se nel brano di Vivaldi, ad esempio, ho in programma di dare voce sia al protagonista maschile, sia alle risposte della soprano, il mio concerto sarà occasione per rivisitare i miei successi in chiave sinfonica: 4 marzo 1943, Caruso, ma anche tanti altri. Chiaramente, con unorchestra come la Royal, valido punto di riferimento, improvviserò, suonerò il clarinetto e a seconda del momento riserverò suggestive sorprese: lunedì offrirò al pubblico una ragione sonora alternativa a quella alla quale sono abituati dai network». Il legame tra Lucio Dalla e il Fai affonda le sue radici nellamore viscerale per l'arte: «Larte, in effetti, è un punto fermo nella mia vita, anche se, oltre alle mie collezioni private, sono particolarmente interessato allarte fuori di casa. Mi sento un militante del Fai ed è un onore per me frequentare il mondo artistico in maniera così disincantata, scevra di ogni retorica».
Marco Magnifico, amministratore delegato culturale Fai, condividendo la stessa passione, affida alla musica di Dalla il messaggio di qualità della loro attività: «Oltre a ringraziare il Comune, siamo lieti di condividere i tanti progetti che abbiamo in cantiere anche con musicisti come Dalla che non manca mai di sostenerci».
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