Mentre a Roma si discute, a Malpensa Lufthansa passa alle vie di fatto. La compagnia tedesca ha chiesto (e ottenuto) ventisei slot al giorno per volare dall’aeroporto lombardo verso destinazioni europee non tedesche. È la prima fase del piano Scala, destinata a trasformare Malpensa nel quarto hub europeo di Lufthansa.
I tredici nuovi voli partiranno il due febbraio con sei rotte: Parigi Charles de Gaulles (quattro voli al giorno ad andare e quattro a tornare), Barcellona (tre), Madrid (due), Bruxelles (due), Budapest (uno), Bucarest (uno). A fine marzo si prevede che partiranno anche i voli per Londra Heathrow (con frequenze alte), per Lisbona e probabilmente già per altre destinazioni.
La scelta di operare quattro voli su Parigi è una chiara offensiva commerciale a Airfrance, per prelevare i passeggeri francesi e portarli a Malpensa. Oltre tutto, il primo volo del mattino è da Parigi con destinazione Malpensa. Ai voli Lufthansa si aggiungono gli Air France (sei al giorno) e Easy Jet (sei) per un totale di sedici frequenze giornaliere tra Milano Malpensa e Parigi.
La tappa successiva del piano Scala di Lufthansa saranno i voli intercontinentali. Lufthansa è pronta a sostituire Alitalia se dovesse smettere di operare. La compagnia tedesca potrà contare su AirDolomiti, per godere dei diritti di traffico italiani sull’estero per i voli intercontinentali. Senza contare che AirOne, suo partner italiano, già opera su rotte statunitensi. Atene, Salonicco, Berlino, Bruxelles.
La struttura Lufthansa per la sua base di Malpensa si chiamerà “Lufthansa Italia”, un modo per far sentire un po’ più a casa passeggeri che si dovessero sentire orfani di Alitalia. Già da febbraio la compagnia baserà quattro Airbus A319 a Malpensa, ma è previsto che gli aerei fissi sullo scalo lombardo diventino 20 entro la fine del 2009, con un raddoppio nel 2010 fino ad arrivare a quota sessanta nel 2011. A quel punto Malpensa sarà di fatto hub di Lufthansa.
I guai più seri in questo momento riguardano Linate, dove le difficoltà di Alitalia si fanno sentire in modo molto pesante. Nei giorni scorsi sono stati sospesi una trentina di voli in tabellone per supposti «motivi tecnici e operativi», in realtà per i problemi di pagamento.
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