"Vorremmo aprire le stalle ai turisti, come fanno le cantine"

Il Piemonte si conferma leader per la presenza di capi bovini e la razza autoctona "Piemontese" è tra le più pregiate

"Vorremmo aprire le stalle ai turisti, come fanno le cantine"
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Il Piemonte si conferma leader per la presenza di capi bovini e la razza autoctona «Piemontese» è tra le più pregiate. La provincia di Cuneo ne è il regno indiscusso: qui si trova il 60% degli oltre 4mila allevamenti ed è dal latte di queste vacche - che ne producono fino a 70 litri al giorno - che nascono i rinomati formaggi Castelmagno, Raschera, Murazzano e molti altri. Il segreto di questi numeri da capogiro li spiega l'allevatore Bruno Bertola: «Dietro ogni capo bovino ci sono studi approfonditi sull'alimentazione e lunghe ricerche che hanno dato vita al Libro Genealogico, in continuo aggiornamento da parte dell'associazione Anaborapi, composta da allevatori di Razza Piemontese e della quale sono vicepresidente. Il benessere dell'animale per noi è fondamentale».

Per questo all'inizio della bella stagione gli animali vengono portati in vacanza, con la transumanza, l'antica tradizione diventata patrimonio dell'Unesco. «Spostiamo i capi verso le zone più alte per proteggerle dal caldo, farle pascolare libere mangiando foraggio fresco. È questo che rende il latte, i formaggi e la carne così unici per sapore e qualità».

Mescolando tradizione e innovazione, il Piemonte ed il Cuneese in modo particolare, sono riusciti a dar vita ad una zootecnia che non è solo un fiore all'occhiello dell'economia italiana ma anche un modo di vivere,

attraverso il quale far scoprire il territorio. «Il prossimo obiettivo - conclude Bertola mentre riempie la mangiatoia per il suo toro - è stalle aperte, un tour tra i nostri bovini per vedere da vicino come li accudiamo».

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